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Perugia, arrestato corriere della droga / Al setaccio le stazioni

Finesettimana “di lavoro” per gli uomini della Squadra Mobile della Seconda Sezione i quali, diretti da Marco Chiacchiera e coordinati da Roberto Roscioli, hanno battuto le principali arterie stradali e ferroviarie che portano a Perugia con un solo mirato e specifico scopo: individuare, intercettare, monitorare ed annientare i corriere della droga all’ingrosso, ossia i fornitori che, inventandosi ogni volta uno stratagemma diverso per cercare di eludere i controlli delle forze dell’ordine e riuscire a portare la “merce” a destinazione, dimostrano una sempre maggiore arguzia e perspicacia nella scelta dei mezzi, dei tragitti e delle modalità del trasporto (si pensi, giusto per citare un esempio più “eclatante” di altri, ai due tunisini che qualche settimana fà cercarono di introdurre un importante quantitativo di “eroina” e “cocaina” a Perugia sfruttando la giovane compagna, in avanzato stato di gravidanza, di uno dei due, causandone l’arresto in flagranza).
I carichi grossi – La nuova strategia di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, che vede i poliziotti del Dott. Chiacchiera rivolgere la loro attività investigativa sempre più verso i cosiddetti “grossi carichi” di droga, rispetto al passato, altro non è che un modo per “superare” le difficoltà operative inevitabilmente causate dalla nuova formulazione del comma 5° dell’art. 73 del DPR. 309 del 1990, disposta dal legislatore e con l’effetto di limitare fortemente la possibilità di trarre in arresto in flagranza chiunque sia sorpreso a spacciare, vendere o comunque cedere sostanze stupefacenti: con il nuovo comma 5° il lavoro degli investigatori del settore non è, in realtà, diventato più difficoltoso, ne è stata semplicemente “modulata” la strategia, per la quale, per contrastare il fenomeno, con la nuova previsione normativa, è necessario “alzare il tiro“.
I fatti – Nella serata dello scorso sabato 11 ottobre, gli agenti della Mobile, impegnati in uno specifico servizio impostato proprio secondo la nuova strategia di intervento, hanno passato “al setaccio” le principali stazioni ferroviarie della Provincia e le zone limitrofe. Ma non si sono limitati alla “terraferma”: hanno monitorato e controllato anche i passeggeri di alcune tratte ferroviarie che portano a Perugia. Su una, in particolare, è stata posta l’attenzione investigativa alla ricerca di droga: un treno proveniente da Roma Termini, che spesso, come altre numerose operazioni hanno rivelato, raccoglie passeggeri provenienti dalla Campania, spesso “imbottiti” di qualche sostanza da “immettere” sul mercato perugino. Gli agenti, infatti, sono saliti sul convoglio e, dopo averne ispezionato tutti i vagoni, non hanno avuto alcuna difficoltà ad individuare un uomo, poi identificato per Kehili Haikel, tunisino trentatreenne, pluripregiudicato ed irregolare sul territorio nazionale, in un evidente e visibilissimo stato di agitazione alla vista dei poliziotti, per lui sicuramente volti già noti grazie al suo curriculum criminale a Perugia.
Immediata la perquisizione, con esito negativo, e scontato un controllo più accurato presso l’Ospedale Civile di Perugia, dove i sospetti della Polizia hanno trovato l’atteso riscontro: il tunisino, nel retto, nascondeva due ovuli termosaldati contenenti una polvere biancastra. La sostanza, come si accerterà in seguito, è “eroina” per circa 55 grammi.
Le manette – Altrettante immediate le manette: il corriere, il cui trasporto è stato interrotto prima di raggiungere la “meta”, è stato accompagnato a Capanne, a disposizione del PM di turno, Sost. Proc. Dott. M. Casucci. Infiniti i precedenti giudiziari dell’arrestato: ingresso illegale in Italia, violazioni vari delle norme sull’immigrazione, danneggiamento in concorso nonché, ovviamente, altri pregiudizi in materia di sostanza stupefacenti.
La scorsa estate, tanto per citare un episodio del quale si è reso protagonista, era stato fermato dalle Volanti e denunciato dall’Ufficio Prevenzione Generale in quanto, in una calda notte d’agosto, era stato sorpreso mentre “rovesciava” i cassonetti dell’immondizia collocati in Via Settevalli e Via Del Macello, imbrattando la pubblica via e cospargendola di frammenti di bottiglie in vetro.
Nel 2011, in due diverse occasioni, venne “beffato” dagli agenti “sottocopertura” della Squadra Mobile: nel corso dell’operazione “Termopili”, nota per l’impiego di agenti “undercover” infiltrati, quali finti studenti, nel giro di spaccio del centro storico e di Fontivegge, in due diverse occasioni cedette delle dosi, sempre di “eroina”, ai predetti agenti, per poi finire direttamente in carcere assieme a tanti suoi connazionali e ”colleghi”. A fine dello stesso anno 2011, il Questore di Perugia ne ordinò l’espulsione mediante consegna alla Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino.