Perugia airport, una porta per il mondo e per l’Umbria di San Francesco – Giornata storica - Tuttoggi.info

Perugia airport, una porta per il mondo e per l’Umbria di San Francesco – Giornata storica

Redazione

Perugia airport, una porta per il mondo e per l’Umbria di San Francesco – Giornata storica

Dom, 11/11/2012 - 20:00

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Carlo Ceraso e Sara Cipriani
“Una porta verso il mondo e dal mondo verso l’Umbria di San Francesco”. Il taglio del nuovo aeroporto di Perugia, intitolato alla figura del Santo di Assisi, segna una giornata storica per l’economia dell’Umbria, da sempre in sofferenza circa le grandi vie di collegamento. Quella dal ‘cielo’ sembra la più idonea per dare una risposta veloce e concreta allo sviluppo della regione verde d’Italia.
Il taglio del nastro – alla cerimonia c’erano le più alte cariche umbre, dalla presidente della regione Catiuscia Marini, l’ex governatrice Maria Rita Lorenzetti (presidente Italferr), gli assessori regionali Rometti, Bracco e Vinti, i parlamentari Rutelli (che da ministro firmò lo stanziamento dei primi 29 milioni serviti per l’opera), Ada Urbani e Marina Sereni, i sindaci delle principali città con in testa Wladimiro Boccali e Claudio Ricci, rispettivamente di Perugia e Assisi, le due città che condividono sui propri confini il “San Francesco”. Presenti anche i primi cittadini di Foligno e Spoleto, Nando Mismetti e Daniele Benedetti, il presidente della provincia di Perugia Guasticchi, le più alte cariche militari e della società civile come il prefetto di Perugia Vincenzo Cardellicchio, il coordinatore dell'unità tecnica di missione Nicola Alberto Barone, il presidente della Sase (la società che gestisce l’aeroporto) Mario Fagotti. In prima fila c’era anche il presidente della fondazione Cassa Risparmio Perugia, Carlo Colaiacovo, i vescovi di Perugia e Assisi, Bruno Bracalente, presidente della fondazione che sostiene la candidatura di Perugia-Assisi a capitale europea del 2019, e padre Giuseppe Piemontese, custode del Sacro convento di Assisi. Presente in sala anche Carlo Pagnotta, d.a. di Umbria Jazz. Notata l’assenza di rappresentanti del Festival dei 2 Mondi come pure della maggiore banca umbra, la PopSpoleto.
Nel nome di Gae Aulenti – a fare gli onori di casa è stato Alessio Quaranta, direttore generale di Enac, che ha aperto l’evento con un doveroso tributo a Gae Aulenti, scomparsa la scorsa settimana che aveva progettato il nuovo aeroporto. Sui maxischermi posizionati ai lati del palco è stata trasmessa l'intervista realizzata tempo fa alla Aulenti, nella quale il celebre architetto ripercorre le tappe fondamentali del progetto e la scelta dei materiali e dei colori utilizzati per il “San Francesco”. In sala c'era la figlia Giovanna alla quale le autorità e il pubblico presente alla cerimonia ha rivolto un affettuoso applauso.

L'opera – L’aerostazione è formata da 8 padiglioni per un totale di quasi 5mila metri quadrati in cemento armato dipinto di rosso. Il tetto è in rame che con il tempo assumerà il colore del verde così da creare il minor impatto con il paesaggio circostante. All’interno ci sono le sale di attesa, una caffetteria, una sala espositiva e una per le conferenze, un ristorante e due zone uffici. Al centro una galleria commerciale per i negozi. All’esterno i parcheggi per quasi 2mila posti auto piantumati con ulivi. La Aulenti ne avrebbe voluti 1.000 per far ombra alle auto in sosta. “Sono un po’ di meno” hanno detto sconsolate le autorità intervenute “a causa dei fondi”. L’opera ha richiesto un investimento di quasi 43milioni di euro, 27 dei quali stanziati dalla presidenza del consiglio dei ministri, 12 dalla regione Umbria e 3,5 dalla Sase, la società che gestisce l’aeroporto. Già operativo da alcuni mesi, il nuovo scalo punta ad ampliare il network raggiungendo, point to point, capitali e città turistiche come Londra, Bruxelles, Bergamo, Barcellona, Palma, Ibiza, Olbia, Cagliari, Trapani, Rodi, Creta e Sharm el Sheikh.

Alternativa a Fiumicino, se… – ad aprire i lavori è stato Nicola Alberto Barone, coordinatore dell’unità tecnica di missione. La parola è poi passata al presidente dell’Enac, Vito Riggio: “Questo è un tipico aeroporto regionale, nel senso che serve un bacino limitato alla dimensione umbra, che però potrebbe crescere perchè c'è una grande attenzione soprattutto di inglesi, tedeschi e, in generale, dell’Europa del nord”. Nell’annunciare che alcuni “aeroporti gioiello come quello di Perugia” verranno affidati alle Regioni, Riggio ha puntato l’indice sulla proliferazione eccessiva di aeroporti. ”Proliferazione che noi – ha aggiunto il leader di Enac – abbiamo contenuto al massimo; quello di Perugia, insieme a Comiso, è l’unico aperto negli ultimi 10 anni. Ritengo ineludibile la riduzione degli aeroporti a non più di 30” Tornando al “San Francesco” e al suo sviluppo, Riggio, che ritiene quello perugino uno scalo ideale per il turismo religioso ed enogastronomico, ha parlato di una possibile alternativa agli scali della Capitale. “Bisogna capire che tipo di collegamenti veloci si possono fare con Roma per dare anche alla Capitale, oltre all'ipotesi di Viterbo, ancora in divenire anche se prevista, una possibile alternativa. Certo che non si può proporre a nessuno un'ora e mezza o due di macchina: il problema resta quindi quello dei collegamenti veloci che non sono al momento sufficienti per garantire questo tipo di sviluppo”.
Opera strategica – ''Questa è un’opera di straordinario interesse strategico per l'Umbria, ma anche per il sistema del trasporto aereo nazionale”. Così la governatrice Catiuscia Marini che ha concluso la cerimonia di inaugurazione. La presidente Marini ha ricordato la figura di Gae Aulenti svelando anche un aneddoto. ''Ci dispiace moltissimo – ha detto la presidente – che lei non sia qui oggi con noi. Gae Aulenti era una grande amica dell'Umbria, terra che amava e conosceva profondamente ed ha ideato e progettato questa struttura dimostrando una capacità rara di saper rispettare l'ambiente e il paesaggio in cui un'opera infrastrutturale deve essere collocata; compito ancor più arduo perché l’aeroporto è inserito nella splendida e suggestiva piana di Assisi”. Poi i ringraziamenti “doverosi alle agenzie Enac ed Enav, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, alla Camera di Commercio e alle imprese che hanno lavorato, alle maestranze, e alla Sase cui ora spetta il compito forse più difficile per ricercare e realizzare i collegamenti aerei con destinazioni che possano contribuire alla crescita del movimento turistico in Umbria''. Il sindaco di Perugia Boccali non ha mascosto “l'enorme fatica” per la realizzazione dell'aeroporto “ma siam orgogliosi di portare a casa un risultato importante come questo”. “Sento la necessità di ringraziare tutti – ha esordito il sindaco di Assisi, Ricci – a cominciare dai presidenti di regione che si sono alternati, al mondo imprenditoriale e culturale che ha sostenuto questo sogno. Tutti hanno saputo 'fare insieme', costruire questo bene comune, strumento che noi sindaci dovremo utilizzare per il turismuo e per lo sviluppo del marketing territoriale”. Ricci ha poi annunciato la consegna della cittadinanza onoraria di Assisi al presidente dell'Enac Vito Riggio.
Capitale europea – per la benedizione della aerostazione era stato invitato il vescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti che però ha lasciato il posto al vescovo di Assisi Domenico Sorrentino spiegando che se è vero che l’area del “San Francesco “insiste nel comune di Perugia, questa appartiene alla diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo”. Dopo la benedizione i circa 500 ospiti si sono ritrovati per un brindisi. A margine della cerimonia Bruno Bracalente ha sottolineato che l’infrastruttura è “fondamentale per far sì che Perugia-Assisi diventi capitale europea fra 7 anni. Non si può pensare ad un simile traguardo senza avere un aeroporto in grado di collegare tutta l’Europa con l’Umbria” ha concluso ricordando come sia invece ‘debole il collegamento ferroviario con Roma”.
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