Perugia, Polizia di Stato interviene in un cantiere per sgomberare container occupati da abusivi. Un espulsione e due fogli di via
Gli agenti della Polizia di Stato di Perugia, coadiuvati dagli operatori della Polizia Locale, hanno effettuato un controllo all’interno dell’area di un cantiere – situato in zona Strada del Fosso – dove era stata segnalata la presenza di persone sospette che erano solite bivaccare all’interno di alcuni container.
3 cittadini abusivi all’interno dei container
I poliziotti, giunti sul posto, hanno constatato fin da subito lo stato di degrado e sporcizia dell’area. Dopo aver fatto un sopralluogo della zona, gli agenti hanno aperto uno dei container presenti trovando all’interno tre persone. Identificati sono risultati essere un cittadino marocchino, classe 1982, pregiudicato e irregolare sul territorio nazionale; un altro cittadino marocchino classe 1987, con precedenti per reati contro il patrimonio; un cittadino italiano classe 1991, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti.
Un uomo espulso
Sentiti in merito alla loro presenza in quel sito, i tre uomini non sono riusciti a fornire delle giustificazioni plausibili. Per questo motivo, dopo aver fatto liberare il container dai loro effetti personali, gli agenti hanno denunciato il 40enne per inottemperanza all’ordine del Questore di lasciare il territorio dello Stato, emesso lo scorso 8 febbraio. Nei suoi confronti sono state inoltre avviate le procedure per rendere definitiva la sua espulsione dallo Stato.
2 fogli di via
Nei confronti degli altri due uomini, invece, sono stati emessi due fogli di via obbligatori con divieto di fare ritorno nel Comune di Perugia. Terminate le attività di rito, i poliziotti hanno aperto anche il secondo container trovando all’interno una situazione di degrado e di igiene precaria.
La pulizia dell’area
Contattato il titolare dell’impresa, ha riferito che i lavori non potevano proseguire, impegnandosi però a ripulire l’area e a rimuovere i due container per impedire il ripetersi di situazioni analoghe che possano mettere in pericolo la sanità, l’ordine e la sicurezza pubblica.