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“Perugia 1416” e le “altre” | Storia di un conflitto semiserio a colpi di vacca

Siamo onesti fino in fondo. Tutta questa pantomima sul Medioevo Umbro e sulla schiera di merlati seguaci del vellutino da sfilata che si fanno la guerra per chi “Lava più bianco”, come recitava Paolo Ferrari nella famosa pubblicità del detersivo, è di uno spassoso ai confini della realtà.

Senza tornare alle origini dei dante causa, per cui Perugia scopre con “qualche” giorno di ritardo di essere stata la terra in cui Braccio da Montone (Andrea Fortebraccio ndr.) scorazzava con un esercito di “faccette” poco raccomandabili, mentre Foligno, piccatissima nell’onore, risponde anche a nome dei confinanti che loro c’erano prima, bisogna prendere atto che la vocazione umbra al “tafazzismo” è diventata talmente matura da superare l’indimenticato originale di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Torme di aspiranti madame, cavalieri, servi della gleba ed ecclesiastici turibolanti, fremono al pensiero che si possa anche solo ipotizzare che una manifestazione è più importante di un altra nel fazzoletto di terra umbra. Ne nasce una devastazione in frammenti dove ogni gruppo dice la sua e pretende di essere il rappresentante del suo territorio, mentre storici blasonati falciano a ronca e forca, bollandole come  folcloristiche, le aspirazioni di chi si sente ormai famoso per aver indossato i pantacollant neri e calzato le babbucce con la punta rivoltata, magari brandendo anche una simil-Durlindana di 7 chili e mezzo.

Se non fosse tutto vero sarebbe una stupenda sceneggiatura da Oscar, con musica di Ennio Morricone, naturalmente. Figuranti ce ne sono quanti se ne vuole, loschi figuri altrettanti, cavalieri senza cappa o duchi delle marane, tanti da riempire 10 mastelli e le madame dai fianchi opimi, croce e delizia delle volenterose sartine locali, sono infine quasi il 90%. Non parliamo poi di chierici e clero!

Nessuno però che si ponga la domanda fatidica nell’era della comunicazione globale “Ma che figura di m… (o anche c…volendo), stiamo facendo?”

Passi il concetto per cui, “quello che c’era si governa e si conserva”, ma le novità progettuali debbono essere tali altrimenti rischiamo di brevettare in Umbria un prototipo di aggregazione sociale, questo si, di nuovissima generazione. Il Dividiamoci in gruppi medievali di uno.

Non dormendo la notte, scossi dal convulso delle risate, e febbricitanti per la tensione guerresca tra Palio, Quintane, Disfide, Tornei, Sfilate, in nome e per conto di illustrissimi “mortacci nostri”, ci appare spesso in sogno l’unica vera soluzione finale, come sperimentata dagli imperituri Monty Python nel capolavoro Monty Python e il Santo Graal.  “Vaccamoli”!! (CLICCA QUI). E che non se ne parli più, per pietà divina.

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