Terni

Persico trota nel lago di Piediluco, indagine dei carabinieri forestali

A seguito di una segnalazione anonima sull’immissione illegale di specie alloctone (in particolare il persico trota, il cosiddetto ‘boccalone’) nel lago di Piediluco, è stata avviata un’indagine per stabilire la veridicità del fatto e l’eventuale colpevole.

Tra le prove una foto di un’imbarcazione per il trasporto di fauna ittica.

La segnalazione della presenza di persico trota

Circa una settimana fa era stata segnalata la presenza nel lago di Piediluco di banchi di persici trota, tutti più o meno della medesima taglia e tipologia. Un fatto che aveva insospettito subito, tanto da ipotizzare un’immissione illegale per favorire la pesca sportiva.

Oggi quel sospetto sembra essere diventato certezza. Una email anonima inviata a Legambiente Umbria indicherebbe la data dell’immissione del persico trota al 16 settembre. Tra le prove anche una foto di un’imbarcazione utilizzata per il trasporto di fauna ittica.

Danno enorme per l’ecosistema locale

Come spiegato da Marco Pippi, uno dei responsabili della gestione Ecosistemi Acquatici di Legambiente Umbria, il fatto sarebbe gravissimo non solo perché la legge vieta l’immissione di specie alloctone in nuovi ecosistemi, ma anche perché non c’è stata nessuna autorizzazione in tal senso nemmeno dalla Regione Umbria.

A questo si aggiunge che il persico trota, conosciuto anche come black bass, è inserito nell’elenco delle 100 specie aliene invasive più dannose al mondo, per l’impatto che ha sulle specie originarie dei luoghi in cui viene rilasciato. Queste immissioni, tra l’altro collidono con il progetto che va avanti ormai da anni volto a ripopolare il lago di Piediluco con il luccio italico (specie autoctona).

Le segnalazioni avute da Legambiente, dunque, sono state inviate ai carabinieri forestali, che ora stanno indagando sui possibili responsabili dell’immissione illegale di persico trota nel lago.

[di Alessia Marchetti]