Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, nel corso di controlli finalizzati alla verifica della permanenza dei requisiti presentati da cittadini stranieri per beneficiare di prestazioni assistenziali, hanno scoperto che due cittadini marocchini, moglie e marito residenti a Terni, entrambi di 71 anni, continuavano a percepire l’assegno sociale nonostante vivessero in Marocco.
Da accertamenti, è risultato che i due, ai quali erano state assegnate anche due case popolari, erano stati assenti dall’Italia per molti mesi nel 2010 in via continuativa, erano tornati in Italia lo scorso novembre per presentare la domanda di cittadinanza ed erano poi ripartiti per il Marocco, per tornare lo scorso 17 marzo, quando ad attenderli hanno trovato la lettera dell’INPS, che in base alla segnalazione dell’Ufficio Immigrazione, comunicava di aver interrotto l’erogazione dell’assegno sociale di oltre 500 euro mensili ciascuno.
Tra i requisiti per ottenere e mantenere il diritto alla prestazione di assistenza sociale erogata dall’INPS a coloro che hanno almeno 65 anni di età e non arrivano a totalizzare un reddito annuo di 5.424,9 € e che spetta a cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari (titolari di carta di soggiorno), infatti, vi è quello della residenza effettiva, che si realizza con la stabile ed abituale dimora in Italia. In caso di permanenza all’estero per un periodo superiore ad un mese, senza giustificato motivo, la legge prevede la sospensione del beneficio e la revoca qualora l’assenza si protragga per oltre un anno.
Agli agenti, i coniugi hanno detto di non essere a conoscenza della normativa prevista. L’Ufficio Immigrazione intensificherà i controlli per verificare l’esistenza di situazioni analoghe.