“Perugia è una città senza governo né opposizione“. Il giorno prima del XX Giugno, “la vera festa cittadina“, i rappresentanti di Sinistra per Perugia provano a scuotere gli animi di questa città in letargo e andare verso quel “cambiamento radicale” tanto invocato.
L’occasione per sfogarsi è data dalla conferenza che si è svolta martedì in Provincia dall’associazione politico-culturale dove si è discusso delle proposte per le elezioni amministrative del 2019. A parlare Stefano Vinti, ex assessore regionale, il coordinatore Giuseppe Mattioli e Attilio Gambacorta. “Il tracollo del centro storico, le difficoltà delle Università, la crisi industriale a partire dalla Perugina – continua Stefano Vinti – : siamo davanti ad un declino economico e sociale che è evidente“. E ancora: “Noi ci mettiamo a disposizione delle forze civiche, sociali, politiche. Non ci interessa il Pd travestito da civico“.
Tutto ruota intorno al ruolo che Perugia ha per l’Umbria. “A queste tre grandi tematiche – aggiunge Vinti – si aggiunge anche quella della sicurezza che, se ha manifestato dei miglioramenti, è grazie al Patto per Perugia Sicura. Queste sono le problematiche da trattare per il futuro di Perugia, tematiche che la giunta Romizi ha ignorato, incentrando la questione su altre faccende, come ad esempio Perugia 1416. Serve un cambio di passo, sia nei confronti degli attuali amministratori della città che ne confronti del centro sinistra“. Un incontro che sottolinea nuovamente come sia iniziata la corsa a Palazzo dei Priori, una sfida che già ad un anno dalle amministrative cittadine, è scandita da diverse iniziative ma gli incontri veri, di fatto, inizieranno dopo luglio. Proprio oggi, 20 giugno, si svolgerà quella di Anima Civica.
A picchiare duro contro il primo cittadino di Perugia, anche il consigliere Carmine Camicia, passato oggi ufficialmente nel gruppo dei socialisti, che commenta il voto dei consiglieri sui nomi da iscrivere all’Albo d’oro 2018. Per l’iscrizione all’albo d’oro nel corso della seduta consiliare dell’11 giugno. Secondo il consigliere, il sindaco avrebbe fatto “pressing” finalizzato a far approvare i nominativi già non accolti in precedenza dal consiglio comunale, influenzandone il voto.
“Oggi la Sinistra poteva dire “arrivederci” a Romizi invece, nel votare i nomi imposti dal sindaco, ha dimostrato di essere al servizio del Sindaco che decide sia per la maggioranza che per le opposizioni. In tutto ciò i 5 stelle continua a stare a guardare e a votare le indicazioni del primo cittadino, sperando una futura alleanza”. D’altronde l’opposizione è opposizione.