di Riccardo Meloni (*)
La mancanza di realismo, la totale assenza di una minima programmazione, il vedere tutto con utopia, non può esserci altro che questo nell’intervento di chi ha detto di voler chiudere il Centro Storico.
Dopo aver sbagliato per 20 anni le politiche da adottare nel cuore cittadino e ora che siamo nel pieno di una crisi di dimensioni planetarie, che nella nostra città ci sono dei lavori di ripavimentazione che investono tutto il centro storico, il tessuto sociale in crisi, i risparmi degli umbri che se paragonati a quegli degli italiani diminuiscono in maniera ben più sensibile, nell’ultimo Consiglio Comunale 150 operatori economici del Centro Storico sono venuti nella sala consiliare a chiedere più programmazione e più flessibilità.
Qual è la risposta della maggioranza? Si svegliano una mattina e dicono chiudiamo il Centro Storico!!!
Il Sindaco in una delle sue ultime dichiarazioni riguardo le richieste dell’opposizione di dimissioni di un assessore aveva definito le nostre esternazioni come una battuta estiva, questa invece come viene descritta?
Non può essere una manovra ad effetto come questa a risollevare una giunta debolissima, perché questa decisione se adottata con questi modi e in questo momento porterebbe alla morte del centro storico.
Si potrebbe comprendere una simile esternazione se il Partito di Sel insieme alla maggioranza lavorasse per un centro storico chiuso dopo aver organizzato tutti i passaggi necessari per arrivare a tale scelta.
Prima che possa venire solo in mente di chiudere il centro storico (soprattutto in un momento come questo) è necessario prima di tutto aver terminato la ripavimentazione, poi censire quanti negozi sono sopravvissuti a questo disorganizzato e approssimativo modo di fare lavori pubblici, nel frattempo creare una viabilità a ridosso dello stesso adeguata (che attualmente è del tutto approssimativa), creare parcheggi tali da non rendere problematica la sosta delle autovetture, organizzare un capillare ed efficiente servizio di trasporto navette verso il centro storico ed è l’esatto contrario di quello che è stato fatto dall’amministrazione in quanto sono state “tagliate” numerose corse, (su questo è bene ricordare che ho presentato una interpellanza a cui mi è stato risposto che era necessario “tagliare” le corse in quanto non ci sono i soldi), la creazione di eventi per portare le persone nel centro, a tutto questo è necessario aggiungere politiche di ripopolazione del centro storico con sgravi fiscali o comunque agevolazioni, sistemi per garantire la sicurezza, solo a questo punto si può pensare e sottolineo pensare in maniera concreta alla creazione di un Centro Commerciale Naturale.
E’ bene ricordare che di tutto questo nulla è stato fatto anzi si è andati in direzione contraria a questi provvedimenti!!!
Ecco perché le cose a Foligno non funzionano, questo succede perché una mattina ci si alza e si pensa di ottenere qualcosa perché dovuto, senza lavorarci alacremente sopra per ottenerlo, senza programmare un lungo percorso per arrivare ad un risultato.
(*) Capogruppo Pdl nel Consiglio Comunale di Foligno