E’ nata l’associazione “Penso Positivo by Tommaso”. L’associazione ha sede a Foligno e si pone l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di ragazzi in situazione di difficoltà per situazioni fisiche, psichiche, economiche o sociali intervenendo sul tema di disagio, emarginazione, disadattamento, handicap dedicando attenzione alla condizione giovanile. L’associazione – presentata in Comune – è dedicata a Tommaso Acciarini, prematuramente scomparso lo scorso anno a 17 anni.
“L’associazione – hanno spiegato Sandro Acciarini e Catia Borsellini, genitori di Tommaso e rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione – si prefigge anche di promuovere e realizzare la crescita e la maturazione umana di ogni persona, con uno sguardo di attenzione alle persone svantaggiate e con disabilità, ai minori in stato di disagio infantile e adolescenziale”. Un banale incidente in spiaggia accaduto al figlio Tommaso, quando aveva 10 dieci anni, ha cambiato il corso della vita dei genitori. Il padre, Sandro, ha scritto un libro sulla storia di Tommaso: “Voglio solo essere felice”.
“Tommaso ha lasciato un segno in quelli che l’hanno conosciuto – ha detto Sandro Acciarini – soprattutto perché è stato positivo per lottare e superare i propri limiti. Abbiamo deciso di fondare questa associazione proprio per aiutare coloro che si trovano in difficoltà nel mondo della scuola”. Catia Borsellini, ricordando le difficoltà incontrate da Tommaso, ha posto l’accento sulla necessità di garantire “l’inclusione. Il nostro obiettivo è quello di puntare sulla formazione di docenti e personale che devono assistere i ragazzi in difficoltà”.
L’assessore Paola De Bonis ha posto l’accento sulla situazione della scuola “se è capace di essere inclusiva e capace di stabilire l’empatia necessaria con il ragazzo in difficoltà. Il libro ha trasmesso la speranza: Tommaso è andato avanti. Ma c’è ancora tanto da fare per favore l’inclusione. Noi sosterremo questa iniziativa a tutti i livelli”. Mariarita Trampetti, dirigente scolastica dell’istituto Orfini, ha fatto riferimento al fatto che “la nostra scuola pratica l’inclusività quotidianamente. Ma, a livello generale, c’è bisogno di formazione, selezione più efficace del personale e spazi adeguati”. Lucio Patoia dell’ospedale di Foligno ha messo in evidenza “l’importanza dell’iniziativa” ricordando le difficoltà vissute durante la pandemia con alcuni ragazzi del Serafico di Assisi. “Il sistema non era all’altezza – ha detto – perché noi non siamo organizzati per la cultura del servizio”. Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha sottolineato, tra l’altro, che “spesso si trattano casi diversi allo stesso modo, attraverso schemi. E spesso si registra un vuoto tra situazione e e soluzione che viene colmato da spinte personali di fronte a difetti strutturali. La speranza è che ci sia un cambio di passo. Possiamo dire solo grazie a Tommaso e ai suoi genitori”.
Tommaso avrebbe compiuto 18 anni il 12 gennaio e ha trascorso molto tempo all’istituto Gaslini di Genova.
“Le cose belle non finiscono, tutto passa ma l’amore resta”. Lo ha sottolineato Alex Cadili, dj di “Radio tra le Note”, emittente genovese che trasmette dal Gaslini di Genova, che conosceva molto bene Tommaso. E il “Barone”, questo il soprannome affibbiato a Tommaso (semplicemente perché barava a carte) Alex lo conosceva molto bene. Una passione di entrambi per la musica: Jovanotti, David Guetta, per fare solo due esempi. E le note si sono propagate nell’aula magna del Gaslini.
In quell’occasione si è svolgo un evento con i genitori di Tommaso, Catia e Sandro, le nonne Daria e Maria, le zie Cristina e Federica gli amici, arrivati direttamente da Foligno a bordo di un van, Marta, Eros, Maria, Lady, Federica, Isabella, i medici e gli infermieri dell’ospedale. A Genova l’emozione è stata tanta ma soprattutto una carica di energia ha avuto il sopravvento.
“Nostro figlio – hanno ricordato i genitori – è stato paziente di nome e di fatto. La sua storia non è triste, è la storia di un ragazzo straordinario che nelle difficoltà non ha mai perso il sorriso, la speranza e l’ironia. Vogliamo mettere a frutto l’energia di Tommaso. Vorremmo essere utili agli altri, perché questo ci aiuta. Ecco il perché della nostra Associazione: vorremmo garantire a tutti delle opportunità”.
Nel libro “Voglio solo essere felice” si ricordano le difficoltà incontrate in questi anni: lunghi ricoveri in ospedale e centri di riabilitazione, la burocrazia e le incomprensioni del mondo della scuola.
Nel corso dell’incontro è stato anche presentato un progetto dedicato a Tommaso grazie all’acquisto di un sistema per il monitoraggio dell’ossigeno nel tessuto cerebrale.