L'Assemblea generale dell'Onu deve proclamare la moratoria universale sulla pena di morte che molti paesi del mondo ancora applicano, “in modo che non sia vanificato il lavoro fin qui svolto dal Governo italiano, dal Parlamento nazionale, da quello europeo, e che ci sia la possibilità di arrivare al voto delle Nazioni Unite a dicembre, come auspicato dal ministro degli esteri”. E' questo il dispositivo finale di una mozione che impegna la Giunta regionale a sollecitare l'obiettivo della sospensione delle esecuzioni capitali, approvato a voti unanimi dal Consiglio regionale dell'Umbria, dopo un breve dibattito sulla mozione “Moratoria universale sulle pene capitali”, sottoscritta dai capigruppo del centrosinistra ed illustrata in aula dal primo firmatario, Gianluca Rossi. Il documento, ha spiegato Gianluca Rossi, (capogruppo dei Ds) parte dal presupposto che la Costituzione italiana, fin dalla sua nascita, ha abolito la pena capitale e che il Paese ha fatto del diritto alla vita un obiettivo politico da indicare al mondo intero con atti puntuali, come l'iniziativa del Governo Prodi, nel 1997, alla Commissione per i diritti umani a favore della completa abolizione della pena di morte, da perseguire per rafforzare il concetto di dignità umana. “Una risoluzione che successivamente è stata approvata ogni anno dalla Commissione di Ginevra – ha aggiunto Gianluca Rossi – e che ha avuto come effetto positivo la sospensione di tante esecuzioni capitali, al punto che oggi sono scesi a 52, contro i 97 del 1994, i paesi che ancora si ostinano ad eseguire sentenze di morte”. Rossi ha ricordato il ruolo importante esercitato dalla Commissione esteri della Camera dei deputati nel 2006 e quello del Parlamento europeo nel settembre 2007. Aggiornando il testo della mozione, datata marzo 2007, Rossi ha anche citato il ruolo recente avuto dal Governo e quello del ministro degli esteri, Massimo D'Alema, in occasione dell'incontro sulla moratoria nell'ambito dell'Assemblea generale “nel corso del quale ha ribadito che l'iniziativa va dritta al cuore dell'uomo, il diritto alla vita”. Prima del voto finale, a seguito di una breve pausa dei lavori chiesta per l'opposizione da Pietro Laffranco (Per l'Umbria) il relatore Gianluca Rossi ha modificato alcune parti del dispositivo della mozione, spiegando che le integrazioni rispetto al testo originario si erano rese necessarie per aggiornare gli ultimi sviluppi sulla vicenda della moratoria. IL DIBATTITO:ALDO TRACCHEGIANI (La Destra) “Sono favorevole alla moratoria perché la pena di morte si è rivelato un deterrente inutile contro i crimini. Questo non ci esime però dal batterci per la certezza della pena detentiva, senza sconti e senza indulti vari. La comunità internazionale deve saper tutelare i diritti dei cittadini, a cominciare dagli Usa un paese nel quale, troppi detenuti arrivati sul braccio della morte si sono rivelati innocenti”ALFREDO DE SIO (An) “La mozione cade in un momento delicato. Solo nel 2006 si sono avute 1.600 esecuzioni capitali. Siamo favorevoli alla mozione e vogliamo sperare che anche si raggiunga l'unanimità che si è avuta in Parlamento. E' importante votare documenti come questo, ma servono anche azioni conseguenti e coerenti. In questa logica non si capisce l'assegnazione delle prossime Olimpiadi alla Cina che calpesta i diritti umani al pari di altri paesi”.FIAMMETTA MODENA (capogruppo di FI) “siamo favorevoli nella sostanza della mozione anche se non si può evidenziare solo il ruolo positivo dell'attuale ministro degli esteri. Altri governi si sono mossi in Italia in questa direzione. Ritengo che la violazione dei diritti umani e la pena di morte in molti paesi sia il risultato di un'assenza di cultura e di una tradizione che in Italia ha radici profonde”.ADA GIROLAMINI (capogruppo Sdi) “La pena di morte è spesso la risposta emotiva a situazioni di violenza. Io stessa ho difficoltà a difendere il diritto alla vita di chi ad esempio fa violenza sui bambini. Ma dobbiamo prender atto che la difesa della vita umana è in primo luogo il riconoscimento del diritto fondamentale dell'uomo. In molti paesi si è ancora indietro: penso alla Cina che nasconde anche le cifre delle sue esecuzioni. Meno spiegabile è il comportamento di un grande paese come gli Usa. Sì alla mozione come battaglia di principio anche se sappiamo bene che l'Onu non può imporre la moratoria”.LUIGI MASCI (capogruppo Margherita-l'Ulivo) “Non è una mozione ‘bandiera', ma un atto importante per l'Umbria che per la sua tradizione di pace deve pronunciarsi su questi grandi temi. Dobbiamo fa sentire al mondo la voce della terra che ha dato i natali a San Francesco, simbolo della non violenza nel mondo. E' necessario dare un segno nella direzione della utopia che persegue la giustizia senza ricorrere alla uccisione. Siamo ben coscienti che sarà difficile che il testo produca effetti, anche perché ci sono difficoltà dell'ultima ora”.STEFANO VINTI (capogruppo di Prc-se) “Mozione opportuna per la emergenza politica in atto. Ci sono resistenze per poter raggiungere il quorum all'Onu: il Belgio e l'Olanda pongono il problema di una moratoria che è cosa diversa dalla abolizione della pena di morte, come si verificò nel 1994. L'Associazione ‘Nessuno tocchi Caino' ci ricorda che ogni anno sono almeno 5 mila i giustiziati nel mondo, ma che nessuno Stato può attribuirsi il diritto di togliere la vita. La pena di morte è una barbarie da superare anche per gli errori giudiziari che gli Stati fanno. Lo dimostra un esempio su tutti, quello degli italiani emigranti Sacco e Vanzetti, uccisi da innocenti negli Usa, nel 1927, e riabilitati cinquant'anni dopo”. ENRICO SEBASTIANI (capogruppo Udc) “Siamo favorevoli alla mozione intesa come segnale di civiltà di questa Assemblea. Un piccolo gesto che ribadisce il diritto alla vita. Mi sorprende però che il testo illustrato da Gianluca Rossi sia stata modificato per chiedere sostegno al Governo italiano e si citi il lavoro egregio del Ministro degli esteri D'Alema. Su un tema così delicato non serve mettere bandierine e strumentalizzazioni, meglio tornare al testo originale”.