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Pdl nel caos, nonostante le apparenze – Chieste dimissioni Petrini – GI sfida M5S

Carlo Ceraso
Più che una “Giornata azzurra di primavera”, quella di ieri è stata una “grigia mattina” per il Pdl spoletino che si apprestava alla prima assemblea programmatica del neocoordinatore Carlo Petrini. Neanche il sole che pure picchiava forte è riuscito a stemperare il gelo e l’imbarazzo che per buona parte dell’incontro ha regnato nella sala allestita presso il ristorante La Ginestra, a Pompagnano di Spoleto. Chi sperava che le polemiche per la nomina di Petrini si fossero spente, si è dovuto ricredere presto. Perché almeno 25 ‘grandi’ elettori del Pdl locale hanno messo nero su bianco che non intendono accettare l’incarico assegnato all’ormai ex capogruppo pidiellino al quale hanno chiesto di fare un passo indietro. Un documento che è stato letto in sala dalla dirigente del partito di Marina Morelli.
La giornata – assenti l’ex senatore Domenico Benedetti Valentini e l’onorevole Luciano Rossi, sul tavolo delle autorità c’erano i big azzurri umbri: dal coordinatore regionale Rocco Girlanda al vice Pietro Laffranco, ai coordinatori provinciali Monni e Masciarri, all’ex senatore Ada Urbani. In prima fila anche il consigliere provinciale Giampiero Panfili. Ad aprire i lavori Petrini la cui voce ha tradito una qualche emozione. Dei 1.100 iscritti sbandierati un paio di mesi fa c'erano poche tracce; appena una settantina i presenti. Petrini ha ripercorso il lavoro fatto dal gruppo consiliare e messo in luce “le gravi inadempienze della Giunta Benedetti, i tanti fallimenti politici e amministrativi del Sindaco. Quattro anni di gestione Benedetti con continue crisi di maggioranza, con rimpasti e minacce di dimissioni del sindaco. Un sindaco che nonostante le tante promesse non è riuscito a gestire la crisi economica della Pozzi lasciando soli operai e famiglie” ha detto Petrini che di 'programmatico' non ha detto pressoché nulla. Subito dopo è stata la volta dei sempreverdi Mazzoneschi e Tardocchi, del neocapogruppo Alessandro Cretoni autore di un intervento scialbo e del consigliere Militoni che invece si è distinto in una dettagliata relazione sullo stato dell’ospedale di Spoleto affermando che il “Pdl è pronto a mobilitarsi se non si supererà velocemente l’impasse del primariato della chirurgia, rimasto vacante dopo il pensionamento del Prof. Casciola”. E’ stata poi la volta di Carlo Ugolini, sempre più deciso a tentare la scalata della segreteria Cisl spoletina, che ha fatto un lungo intervento sulla situazione del lavoro in città a cominciare dalla “sua” Panetto & Petrelli.
E fin qui tutto è andato come da programma. I guai e le tensioni sono cominciate quando hanno preso la parola Marina Morelli, Luca Filipponi e i rappresentanti dei giovani del Pdl.
La richiesta di dimissioni – nella sala è calato il gelo quando al microfono è arrivata la responsabile del dipartimento pari opportunità, Marina Morelli che ha letto un breve documento sottoscritto da 25 azzurri che il giorno prima si erano ritrovati all’Hotel dei Duchi. “Non ci riconosciamo nei metodi che hanno portato alla scelta dell’attuale coordinatore comunale” ha esordito la dirigente politica “constatiamo che esiste ancora l’auto referenzialità e che questa ha dato i suoi frutti e ancora una volta l’investitura è stata calata dall’alto e non è stata determinata da regole democratiche. Esprimiamo il nostro sconcerto nell’apprendere che la perdita di voti e di consenso alle ultime Politiche sia stata trasformata in una presunta vittoria. Tale sconcerto diventa ancora più grande quando a fronte di una palese mistificazione non si intende procedere ad una seria analisi delle risultanze del voto e di come il partito abbia perso rappresentanze nel (consiglio comunale).consesso comunale”. Poi l’attacco frontale a Petrini: “ci sorprende che a livello di coordinamento regionale si sia premiato con la carica di coordinatore comunale chi avendo la responsabilità del gruppo né ha perso la sua metà ovvero 3 consiglieri su 6. Tutto ciò sta creando disorientamento e disaffezione purtroppo nella base militante e nell’elettorato. Dimostrato dalle vistose e roboanti assenze di oggi”. Poi rivolta allo stesso Petrini: “riteniamo che superata la fase emergenziale delle elezioni ti chiediamo per il bene del partito la disponibilità ad avviare una fase che porti ad una gestione normale e condivisa per l’elezione di un coordinatore e di un coordinamento condiviso da tutte le componenti. Riteniamo che questa è la condizione necessaria e irrinunciabile per attivare un doveroso confronto politico con le varie componenti economiche e sociali del territorio al fine di lanciare un programma che ci consenta di creare un governo alternativo al centro sinistra in questa nostra città”.
Le critiche dei giovani – sul palco è poi stata la volta dei ragazzi di Giovane Italia, Deborah Moretti e Marco Maria Argenti, che hanno denunciato senza mezzi termini lo scarso interesse del partito verso le nuove leve. Anche loro hanno evitato di parlare a braccio affidandosi ai rispettivi scritti che sono apparsi oggi sul blog della G.I.. Dopo aver ripercorso le “scelte sbagliate” del Pdl di questi ultimi anni, Deborah Moretti ha concluso che “le nomine imposte dall’alto non ci sono mai piaciute, forse perché chi ci ha cresciuti ci ha insegnato a guadagnarci le cose sul campo, grazie alla militanza e alla condivisione di idee e valori. Purtroppo, il nostro caratteraccio fa si che… l'unica sponsorizzazione che possiamo accettare… è quella che arriva dalla base! perchè piaccia o non piaccia…è la parte più sana e più pulita del Pdl a Spoleto… e nella migliore tradizione di un partito autolesionista…è la parte meno ascoltata, meno considerata, meno convocata…vorrei dire ….la parte che più ci assomiglia!”. Argenti ha invece passato al vaglio il disastroso esito elettorale cittadino rinnovando l’impegno a far riguadagnare nuovi consensi al Pdl e sfidando apertamente i grillini: “l’Italia è alla deriva e siamo in balia di un ex comico con una compagine di dilettanti allo sbaraglio! Adesso che la propaganda elettorale è finita sarebbe inammissibile chiudersi dentro le sacre stanze. Noi non ci stiamo a farci scippare il primato dell’entusiasmo giovanile del cambiamento dai grillini. Noi non ci stiamo a farci dipingere come morti viventi del PD+L. Noi vogliamo sfidare i grillini sui fatti, sulle riforme, sulle competenze, sulla passione politica”.
Le conclusioni – con un attacco del genere, la strategia dei big presenti è stata quella di richiamare tutti “a concentrarsi sui programmi e sull’organizzazione del partito, ad abbandonare le divisioni e lavorare per la conquista delle prossime elezioni amministrative”. Al termine dei lavori, fra il fuggi-fuggi dei più (vertici compresi), si è tenuta la colazione di lavoro. Un tavolo era riservato agli ex amministratori di Bps/Scs (Antonini, Bellingacci e Morelli) che avevano seguito buona parte dei lavori della mattinata e che si sono intrattenuti a pranzo con il coordinatore regionale.
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