Aggiornato alle h. 15.48 – è terminato poco dopo le 13 il Consiglio di amministrazione della Scs che doveva fornire spiegazioni alla Consob circa la doppia votazione. A breve Tuttoggi.info darà un ampio resoconto della giornata che sembra ufficializzare la sfiducia ad Antonini e Bellingacci, che continuano a disconoscere il voto di lunedì scorso. Sembra infatti che le spiegazioni inviate a Consob abbiano ricevuto la condivisione anche del Collegio dei Revisori dei Conti. Ma in questi minuti arriva una vera e propria ‘bomba’ sulla Holding e sulla controllata Banca Popolare di Spoleto. Due senatori umbri del Pdl, Ada Urbani e Franco Asciutti, hanno poco fa diramato un comunicato che sembra puntare l’indice proprio nei confronti dell’ex dominus Bps (e di Scs), Antonini appunto. Un affondo che arriva proprio dal Partito più vicino ai due consiglieri del board finiti nel mirino della Vigilanza di Bankit. Leggiamo la nota diramata alla stampa: “Assistiamo da tempo, perplessi e con forte preoccupazione, alle turbolenze che regnano nell’ultima grande banca umbra del territorio, la BPS, che attualmente vede due presidenti eletti all’interno della società che la controlla, la Spoleto Crediti e Servizi, insieme ad una intricata situazione di ricorsi pendenti davanti al Tribunale. Storicamente l’Istituto bancario spoletino ha avuto un ruolo particolarmente importante per lo sviluppo locale per centinaia di piccole e medie imprese, oltre che per il credito familiare, espandendosi fino ad approdare alla quotazione in borsa. Le notizie di cronaca di questi giorni preoccupano perchè, in un momento economico in cui ci sarebbe bisogno di particolare attenzione al tessuto economico regionale, alle tante piccole imprese del quale è composto e che hanno necessità di attenzione per la loro sopravvivenza con un buon accesso al credito, come solo una banca del territorio può fare, ci troviamo di fronte ad una Banca Popolare di Spoleto in sofferenza. Le turbolenze interne che mostra l’Istituto non lo fanno apparire in grado di assolvere il proprio ruolo; problemi che si sommano inoltre a quelli di ricapitalizzazione e ricomposizione azionaria”. Poi l’affondo: “Oggi la BPS, che opera principalmente in Umbria, ma che agisce in un’area vasta dell’Italia centrale, ha bisogno – scrivono di due parlamentari – di una legittimazione della propria gestione, che ha perduto di credibilità, e ha la necessità di dare stabilità agli azionisti che, è opportuno ricordarlo, sono principalmente soggetti privati, tra cui molti umbri. Per risollevare le sorti dell’Istituto spoletino e quindi per far ripartire l’economia locale occorre che le istituzioni locali in sinergia con l’assetto azionario, cioè Monte dei Paschi e BPS, si adoperino a trovare un accordo per il rilancio dell’Istituto. Perchè l’economia locale ha bisogno di una banca con una nuova governance, compatta, credibile e decisa a portare avanti la missione che da sempre la caratterizza”. E’ la prima volta, in 10 mesi, che la politica esce allo scoperto sulla spinosa vicenda. Restano ancora in silenzio le istituzioni locali e regionali – sollecitate lunedì scorso dai sindacati della Banca – anche se, a quanto può anticipare Tuttoggi.info, per domani sarebbe fissato un vertice a Perugia che potrebbe portare ad un documento congiunto sulla vicenda dell’istituto di credito spoletino.
Redazione on line
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(Carlo Ceraso) – La Consob vuole vederci chiaro su quanto sta avvenendo all’interno della Spoleto Credito e Servizi, diventata ormai un ‘caso’ nazionale dopo il nuovo braccio di ferro di Giovannino Antonini, sfiduciato due giorni fa dalla maggioranza del board ma che di lasciare lo scranno non vuol sentire ragioni (al suo posto la maggioranza ha nominato Fausto Protasi).
Di questa mattina la decisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – organismo costituito nel 1974 per tutelare gli investitori e garantire la trasparenza del mercato mobiliare – che ha chiesto spiegazioni circa i due Comunicati di ieri l’altro, i cui contenuti (clicca qui) sono diametralmente opposti: il primo, a firma di Protasi, mette a conoscenza l’organismo presieduto da Giuseppe Vegas dell’avvenuta sfiducia nei confronti dell’ex dominus di Bps e del vice Bellingacci; il secondo, diramato pochi minuti dopo, dove Antonini dichiara l’illegittimità del Cda e annuncia sanzioni nei confronti dei 'dissidenti'.
Non va dimenticato che i fedelissimi della linea Antonini (Bellingacci e Zuccari) avevano impugnato la convocazione degli ‘avversari’ con un provvedimento d’urgenza dinnanzi al Tribunale di Spoleto (il terzo in tre settimane) che però lo ha rigettato, per quanto attiene all’urgenza, convocando le parti per il prossimo 13 dicembre. Una sorta di ‘via libera’ a poter tenere i lavori del board che non si riunisce ormai da quasi 2 mesi (nello Statuto è previsto almeno un Cda al mese). Come era andata a finire è noto: Antonini, emulando un copione già visto qualche giorno prima, in quattro e quattr’otto aveva aperto i lavori e stava per chiuderli quando la maggioranza del board, stavolta, si è opposta imponendo il prosieguo della discussione e la votazione della mozione di sfiducia.
Era inevitabile quindi che, davanti a quelle 2 comunicazioni, la Consob volesse capirci qualcosa in quello che da più parti è stato definito un “teatrino”. Che anche oggi ha offerto un’altra brutta pagina. Appresa della comunicazione dell’Autorità, il presidente Fausto Protasi ha convocato per domattina alle 10 un Cda con all’ordine del giorno i chiarimenti da fornire a Consob. Ironia della sorte anche Antonini ha inviato una analoga richiesta al board: stesso Odg, giorno e ora del Cda di Protasi. Da uscirne pazzi.
Impensabile anche azzardare come andrà a finire domani. Difficile che le due parti riescano a trovare una sintesi (per una delle due fazioni significherebbe, di fatto, riconoscere il presidente dell’altra). Più probabile che la maggioranza del board segua Protasi in una stanza, la minoranza Antonini in un’altra. Il rischio così che alla Consob possano giungere altri due documenti diametralmente opposti è elevato. Per questo da Palazzo Pianciani rimbalza la notizia che la dirigenza del presidente Vegas, capita l’antifona, avrebbe chiesto, in via ufficiosa, di visionare anche gli ultimi verbali redatti dal Cda, così da potersi fare un’idea più chiara di come è evoluta la vicenda. Che sta facendo innervosire molti Palazzi, a cominciare anche da Bankit che segue costantemente la questione dopo la pesante Relazione della Vigilanza che aveva costretto Antonini e Bellingacci ad abbandonare il vertice della controllata Bps. Una Relazione che si era conclusa con la comminazione di multe nei confronti di questi ultimi (come, in misure diverse, del resto di Cda e Revisori dei conti di Bps) che, è notizia di oggi, hanno impugnato il provvedimento di fronte al Tar del Lazio. Intanto anche stasera le luci a Palazzo Pianciani, sede della holding Scs, sono rimaste accese fino a tardi nell'ufficio di presidenza. Dove resta imperterrito Antonini, con Protasi costretto a lavorare in altre stanze prese in prestito dai dipendenti. Tuttoggi.info tenterà di seguire questa ulteriore giornata che si preannuncia ricca di colpi di scena.
La Vignetta– Il noto vignettista Pino, forse per le vicende legate alla banca umbra, di certo per la clamorosa protesta della showgirl Sara Tommasi, che si è denudata davanti ad un bancomat per protestare contro il signoraggio degli istituti di credito, ha voluto omaggiare i lettori di Tuttoggi con una gustosa quanto esilarante vignetta.
(Aggiornato alle 9,30 da Redazione Online)
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