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Pd, Zingaretti manda in Umbria Rossi per riaccendere la macchina del Congresso

“Ho il compito di dare un supporto al Pd umbro verso il congresso, dopo le sconfitte subite in tante città e alle elezioni regionali. È un incarico che mi entusiasma, di cui ringrazio il segretario nazionale Nicola Zingaretti”. Queste le prime parole di Enrico Rossi da commissario del Pd dell’Umbria.

Il commissariamento dopo Sanitopoli

L’ex presidente della Regione Toscana raccoglie il testimone di Walter Verini, chiamato a tenere il partito nella primavera del 2019 dopo le dimissioni dell’allora segretario Gianpiero Bocci, indagato nell’inchiesta sulla Sanitopoli perugina insieme all’allora governatrice umbra Catiuscia Marini.

Tra Covid e melina

Un commissariamento, quello di Verini, che si è protratto ben oltre le iniziali intensioni di Zingaretti, anche a causa dell’emergenza Coronavirus. E proprio la seconda ondata del Covid è venuta parzialmente incontro a chi ha cercato la melina per impedire che il congresso incoronasse il Predestinato, Tommaso Bori.

Solo che, alla prospettiva della gestione collegiale locale da molti invocata in Umbria, Zingaretti ha preferito, a norma di Statuto, il singolo commissario. Con la scelta caduta su Enrico Rossi.

Si riaccende la macchina per il Congresso

“Martedì – spiega Rossi – incontrerò il commissario uscente Walter Verini. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane le commissioni regionale e provinciali e i candidati, nel pieno rispetto del ruolo degli organismi e con l’obiettivo di riavviare la macchina congressuale in accordo sui tempi e sulle regole. Ascolterò tutti, con l’auspicio che l’impegno del Partito Democratico serva alla società umbra. La sinistra ha bisogno di ricostruire una prospettiva e un futuro di partecipazione, proposte e programmi per una regione che porta nella sua tradizione e nella sua storia valori di solidarietà, fratellanza, pace, accoglienza”.