“Il Partito Democratico dell’Umbria guarda con la massima attenzione alle vicende che interessano il sistema energetico regionale. Mentre si registra una pesante battuta d’arresto nello sviluppo delle energie rinnovabili per il mutato orientamento delle politiche di settore, restano aperte le incognite che riguardano sia il grande idroelettrico ternano – dopo l’ingresso del nuovo gruppo societario subentrato ad E-On – sia il futuro della generazione termoelettrica dove si addensano le nubi più fosche”.
Così, in un nota, il dipartimento economia del Pd Umbria. “Se per l’impianto Enel di Bastardo – prosegue la nota – non si intravedono novità nell’approssimarsi della chiusura se non le meritorie attività dell’amministrazione comunale, emblematico appare il caso della centrale a ciclo combinato a metano di Pietrafitta, anch’essa dell’Enel. Parliamo di un impianto avviato solo da una decina di anni al termine di un lungo e tormentato percorso, con un investimento costato oltre 400 milioni di euro. Le turbolenze di un mercato elettrico condizionato da un calo dei consumi energetici divenuto ormai strutturale e dallo sviluppo delle fonti alternative e sostenibili, accrescono oggi le preoccupazioni sul futuro di impianti moderni e flessibili come quello di Pietrafitta dotati di tecnologie efficienti e dall’impatto ambientale limitato. Il Pd dell’Umbria ritiene tuttavia che non possano ricadere sul territorio regionale e sul suo patrimonio industriale le conseguenze delle scelte miopi operate in un passato non lontano che hanno generato nel sistema nazionale un surplus di capacità produttiva di oltre il 50% con un conseguente spreco di risorse economiche. Per questo motivo occorre che, a partire dalla stessa Enel, tutti i soggetti coinvolti si impegnino per il superamento delle difficoltà. Nel mentre vanno rigettate le proposte di escludere la realtà dell’impianto dal cosiddetto capacity market tendente a sostenere una corretta remunerazione della produzione, vanno ricercate in accordo con le istituzioni locali tutte quelle soluzioni di investimento che possono trovare nel territorio le opportunità localizzative nella stessa filiera delle nuove energie. Il profilo industriale e il know-how dell’ente elettrico e dei suoi siti produttivi rappresentano tuttora una risorsa di cui l’Umbria non deve fare a meno e che va utilizzata anche per nuovi ulteriori sviluppi”.
“Alla stessa Regione – conclude la nota – spetta il compito di definire la base programmatica sulla quale innescare i necessari processi di adeguamento andando alla definitiva approvazione di una strategia energetica regionale che punti sul ruolo decisivo che le nuove frontiere della transizione energetica rappresentano per una ripresa del sistema economico nel suo complesso”.