Il Pd di Spoleto prende posizione sul futuro della Valle Umbra Servizi (VUS) la cui assemblea è stata convocata per il prossimo 1 aprile. L’allarme lanciato dalla segreteria di Stefano Lisci è per fermare ogni decisione prima che Spoleto, in questa fase di commissariamento prefettizio, torni ad avere una propria governance. Questa la lettera dei dem:
“I pieni poteri non vanno dati”. Abbiamo saputo che l’assemblea straordinaria di VUS spa, convocata per il prossimo 1 aprile, ai sensi dell’art. 2365 c.c., chiederà di modificare lo statuto e che alcuni poteri in capo ai soci, relativi alla straordinaria amministrazione, verranno affidati direttamente al CDA. Bisogna fare un salto indietro fino al momento in cui è stata costituita la Vus spa tra i 22 comuni soci e nella quale Spoleto e Foligno decisero per il diritto di veto: nessuna operazione straordinaria, quindi, poteva essere effettuata se non con il raggiungimento del 75% della quota assembleare e, visto il numero di quote (Foligno 48% e Spoleto 28%) questo accordo non può essere superato senza il previo assenso delle parti.
Riteniamo che un’assemblea straordinaria che cambia gli assetti decisi al momento della costituzione e che modifica gli aspetti gestionali complessivi non può essere deliberata, per opportunità politica, da una città che in questo momento è commissariata.
La ragione che porta alla convocazione di questa assemblea straordinaria deriva da una annosa questione che risale a 5-6 anni fa ed è relativa ad una multa di oltre 400mila euro inflitta alla Vus spa dalla società regolatrice del mercato ARERA, in quanto, al momento dell’ispezione nell’anno 2014, non erano state rispettate per intero le regole dell’Unblunding funzionale relative alla separazione della rete gas (Vus Spa) dalla società di commercializzazione Vus com. La modifica viene chiesta per avere mano libera su atti gestionali interni che le lungaggini degli accordi tra i soci non permetterebbero.
Nel frattempo, la Vus spa ha creato una società di distribuzione per poter partecipare, insieme ad un partner strategico individuato nella società EDISON, alla gara di affidamento della distribuzione nel nostro ambito ed aveva individuato nel Comune di Foligno il capofila della gara.
Di tutto questo non si ha più traccia. Che fine ha fatto questo progetto che avrebbe portato alle casse dei Comuni ingenti somme finanziarie? Dove è finito il socio Edison e, soprattutto, ha ancora l’obiettivo strategico di partecipare a questa gara? Ricordiamo che l’ATI costitutiva legava i partecipanti con pesanti clausole risarcitorie nel caso di disimpegno.
Ora avere pieni poteri da parte del CDA, anche sulle questioni straordinarie e in questo momento delicato, non è funzionale soprattutto perché modifica i vecchi accordi. Ribadiamo, come Partito Democratico, che riteniamo centrale e riteniamo che debba rimanere pubblica la proprietà dei servizi offerti dalla Vus spa sia dell’acqua, sia dei rifiuti, sia della commercializzazione del gas. Non vorremmo che venga deliberato dal CDA qualcosa che permetterebbe di risolvere i problemi, cedendo le quote di maggioranza della Vus com a privati, risolvendo così le criticità dell’Unblunding. Vigileremo perché questo non avvenga: sarebbe un bel pesce d’aprile architettato alla faccia dei cittadini e del nostro territorio.