Spoleto

Pd Spoleto, trionfa lista Matteo Cardini | Nuovi segretari nei circoli

La svolta nel Partito democratico di Spoleto ha il volto di Matteo Cardini. La sua lista “Cambiare il Pd per cambiare Spoleto” ha infatti guadagnato 35 delegati su 60 per l’assemblea comunale. Vincendo così sull’altra lista, “Prima Spoleto” (nome che richiama la lista per le amministrative di due mandati fa di Sergio Grifoni) che vedeva candidato segretario il coordinatore infermieristico Guido D’Angeli, che faceva riferimento al capogruppo consiliare Dante Andrea Rossi.

Le votazioni nei circoli sono iniziate giovedì in Alta Marroggia per proseguire venerdì negli altri circoli. “Assegnandone” 3 su 5 al gruppo che fa riferimento ai consiglieri comunali Stefano Lisci, Massimiliano Capitani e Carla Erbaioli, all’ex tesoriere Giorgio Dionisi ed al candidato segretario Matteo Cardini. L’altro schieramento, quello del capogruppo Dante Andrea Rossi e dei consiglieri Laura Zampa e Paolo Martellini – e che aveva individuato negli ultimi giorni quale candidato segretario un volto nuovo, Guido D’Angeli – guadagna 25 delegati e piazza due segretari di circolo.

Questo il dettaglio dei voti. Circolo Spoleto centro: con 213 votanti sono stati eletti 11 candidati della lista Cambiare il Pd contro 9 di Prima Spoleto; la neo segretaria è Leonilde Gambetti, che sostituisce Rosanna Mazzoni. Al circolo San Giacomo i 41 votanti hanno nominato segretario Amedeo Marcelli, storico capogruppo dei Ds; a vincere qui è stata la lista di D’Angeli con 5 delegati contro i 2 dell’altra lista. Il circolo Alta Marroggia (con 116 votanti) ha confermato alla guida Matteo Giontella, nominando 11 delegati della mozione Cardini contro 2 dell’altra. Il circolo di Pontebari con 92 votanti ha confermato segretario Francesco Passeri, nominando 6 delegati per Prima Spoleto e 3 per Cambiare il Pd. Infine il circolo di Passo Parenzi ha eletto 8 delegati per Cardini e 3 per D’Angeli, scegliendo come guida Arianna Panetti. Eletti anche due delegati provinciali, uno per lista.

Ora non resta che aspettare il 13 gennaio, quando l’unione comunale nominerà ufficialmente il nuovo segretario, che seguirà alla breve fase affidata a Claudio Montini, dopo il commissariamento del partito. Matteo Cardini è quindi pronto ad assumere la guida del primo partito di opposizione dopo la storica sconfitta alle elezioni amministrative del 2014. “Adesso inizia un lavoro importante per tutto il partito, – commenta a caldo il futuro segretario del Pd di Spoleto  – il nostro è stato un percorso costruito negli anni che ha avuto i suoi frutti nel lavoro quotidiano nei circoli, su tematiche serie della città e questo ha portato a questo risultato. Dal 13 gennaio si lavorerà per un Pd unito per candidarsi alle prossime elezioni amministrative, saremo al lavoro sin da subito al lavoro”.

Per il Partito democratico di Spoleto gli ultimi mesi sono stati intensi e caratterizzati da una forte guerra interna. Che ha portato ad un boom di nuovi iscritti che però sono stati contestati e controllati uno ad uno dalla commissione di garanzia provinciale, con i neo iscritti che hanno dovuto presentarsi di persona a confermare il tesseramento. “Una cosa così non è mai successa in Italia, di solito le tessere si verificano al telefono” era il commento qualche giorno fa di un tesserato contrariato da tanta solerzia. La paura delle vecchie correnti del Pd era molta, tanto da aver cercato di raggiungere a tutti i costi un accordo. Il quale tuttavia è stato giudicato irricevibile dai cardiniani, sicuri ormai dall’inizio del mese di avere la vittoria in tasca. Dei 586 nuovi iscritti, confermati sono stati in 314 (per gli altri comunque la tessera rimane valida, ma non hanno potuto votare per i delegati in questi due giorni), la maggioranza dei quali vicini in particolar modo a Cardini ed all’ex vicesindaco Lisci.

Con il cambiamento degli equilibri all’interno del Partito democratico cittadino bisognerà capire cosa cambierà anche all’interno del consiglio comunale. Il gruppo consiliare è infatti spaccato a metà, con il capogruppo Dante Andrea Rossi che però ora non è più rappresentativo della sua maggioranza. Ma va detto che con le elezioni amministrative vicinissime dopo la morte del sindaco Fabrizio Cardarelli, forse non varrà nemmeno la pena cambiare nulla. E poi rimane l’anomalia di Aliero Dominici, ufficialmente iscritto al Partito democratico ma che è rimasto nel gruppo misto al contrario di quanto stabilisce lo statuto del partito.