di Andrea Bartocci (*)
Il sistema economico contemporaneo è caratterizzato, come il resto della società, da una crescente complessità, da un sempre maggiore numero di relazioni tra gli attori economici. Il restringersi delle distanze, unito a dinamiche e tempistiche sempre più stringenti, rende ancora
più difficile per un sistema produttivo come quello umbro, caratterizzato da poche imprese a
carattere nazionale o multinazionale e moltissime altre di piccole e piccolissima dimensioni, affrontare con successo queste sfide, in un contesto di crisi economica generalizzata a livello europeo che non accenna ad attenuarsi, iniziando anzi ad aggredire anche Paesi fino ad oggi immuni come la Germania.
Diventa ancora più vitale, quindi, per la sopravvivenza del tessuto produttivo regionale, che le nostre aziende abbiano la possibilità di accedere a quella liquidità necessaria per pagare stipendi e fornitori, che oggi difetta, vuoi per i ritardi nei pagamenti della PA, vuoi per i crescenti livelli di insolvenza.
In questa ottica, il sistema delle banche regionali e del territorio ricopre un ruolo centrale, può davvero fare la differenza tra una lenta agonia ed una ipotesi di sopravvivenza e rilancio di tante piccole imprese del nostro territorio, spesso meritevoli, ma ciò nonostante colpite da una stretta
creditizia sin troppo miope, con gli istituti talvolta propensi ad operazioni non di supporto all'economia locale.
Quello che, al contrario, vorremmo, sarebbe vedere le banche riprendersi il ruolo che gli appartiene di volano dell'economia e di creazione di ricchezza e benessere diffusi, di supporto alle famiglie ed alle imprese dei territori di riferimento.
Questo oggi, a Spoleto, è reso ancora più difficile dalla drammatica situazione della Banca Popolare di Spoleto, un istituto dalla storia centenaria che in passato ha sempre saputo svolgere, nella sua dimensione, il proprio ruolo istituzionale di supporto all'economia reale ed alle famiglie.
Oggi, Spoleto non ha bisogno di una banca commissariata, ha al contrario bisogno di una banca sana e risanata e che torni ad impiegare risorse a Spoleto ed in Umbria, favorendone la ripresa e lo sviluppo.
(*) Segretario PD Spoleto