Non c’è pace in casa del Partito democratico, almeno sull’asse Spoleto-Perugia dopo che la città del festival è risultata incapace di convergere su un nome unico da inserire nella lista candidata alle prossime regionali. Le indicazioni imposte dalla segreteria regionale (che non voleva ex amministratori usciti sconfitti dall’ultima tornata e che aveva indicato preferibilmente il nome di una donna) miste alle troppe correnti interne che hanno lacerato la segreteria locale portando Roberto Loretoni alle dimissioni, hanno prodotto il peggior risultato possibile: l’esclusione dal listino del piddì. Di queste ore il comunicato, un po’ bizzarro per la verità, con cui i 5 circoli cittadini sembrano aver ritrovato una qualche unità di intenti. Una nota dura, dal tono minaccioso, inviata al regionale Giacomo Leonelli, alla candidata presidente Catiuscia Marini e al nazionale Lorenzo Guerini. Leggiamola: “l’umiliante decisione di non candidare un rappresentante della quinta città dell’Umbria è ritenuta inaccettabile perché non solo toglie dignità al Partito democratico di Spoleto, ai suoi Dirigenti, agli iscritti e agli elettori della città, ma anche al progetto per l’Umbria che deve guardare ai territori con lungimiranza e saggezza. Alla luce di tutto ciò i direttivi dei Circoli sentono di non essere in grado di affrontare la campagna elettorale con l’energia e la convinzione necessarie e chiedono alla Segreteria Regionale, alla Commissione di Garanzia del Partito Democratico regionale e alla Candidata Catiuscia Marini di riconsiderare la candidatura di un/una rappresentante della città di Spoleto e per questo di riconvocare l’Assemblea regionale affinché tale istanza venga accolta. In assenza di ciò – scrivono Rosanna Mazzoni (Spoleto centro), Matteo Giontella (Alta Marroggia), Letizia Pesci (Passo Parenzi), Francesco Passeri (Pontebari), Giacinto Tiberi (San Giacomo) – i segretari dei Circoli, dirigenti e membri dei direttivi si autosospenderanno a ridosso della data del 30 aprile, ultima utile per superare il grave strappo compiuto non solo ai danni della classe dirigente spoletina, ma a una città che ha sempre garantito ai candidati del Pd non meno di 8.000”.
Dunque le promesse ufficializzate da Leonelli e Marini di tenere in “alta considerazione” la città, tanto da far intuire un prossimo incarico in caso di vittoria, non sembrano sufficienti a calmare gli animi dei democratici.
Ammesso comunque che si possa riconvocare l’assemblea regionale che ormai ha decretato i candidati che hanno già cominciato la loro campagna elettorale, verrebbe da chiedersi se il Partito festivaliero sarebbe pronto ad indicare un nome unico su cui puntare in modo unito. Basta infatti guardare al passato per avere conferma di quanto il piddì locale sia da sempre lacerato. Alle regionali 2010 raccolse 6.246 voti (ben distante dagli 8mila sbandierati oggi) ma solo 3.381 di questi indicarono il nome dell’unico candidato spoletino, Giancarlo Cintioli. Neanche alle recenti amministrative il Partito riuscì a fare di meglio conquistando 6.127 preferenze. E ancora, non era Spoleto, la quarta città dell’Umbria?
Lista civica – intanto i coordinatori della lista civica a supporto della candidata presidente Marini stanno ultimando le ultime verifiche per trovare un nome da affiancare a quello di Maurizio Hanke (nel 2009 candidato con il Pdl con cui prese 1.156 preferenze, transitato poi al Centro democratico). Il profilo tracciato è quello di una donna. Sul tavolo del coordinamento sono arrivati già due nomi: si parla di una docente e di una giornalista.
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