Dalla ruota dei renziani escono i nomi dell’umbra Anna Ascani e del romano Roberto Giacchetti per la corsa alla segreteria del Pd. I due annunciano, con una diretta sui social network, “una candidatura nata insieme, che andrà avanti insieme in perfetta sintonia e in parità“. Una candidatura che rappresenta “un’altra opzione“, per “dare una casa” a quella parte del Pd che non si ritrova nelle posizioni di Zingaretti, né in quelle di Martina. Proprio Martina era stato avvicinato dai pontieri di Renzi per verificare una possibile convergenza nel summit del pomeriggio tra i fedelissimi dell’ex segretario rottamatore. Il quale intervistato a “Porta a Porta” da Vespa ha detto che una sua uscita dal partito non è all’ordine del giorno. Salvo poi aggiungere che, più che per il futuro d el Pd, è preoccupato per quello dell’Italia.
Ma proprio quando una parte dei renziani si convincono sull’appoggio a Martina, Giachetti, comparendo in diretta Facebook seduto sul divano accanto alla Ascani, ha annunciato: “Ci siamo confrontati con Anna e insieme abbiamo pensato che fosse giusto che chi di noi non se la sente di farlo in quel modo, possa farlo direttamente, mettendo a disposizione una candidatura“. Giachetti afferma di rispettare la scelta di alcuni di convergere su Martina, ma aggiunge: “Penso però che fosse anche giusto che chi non se la sente, possa farlo direttamente, mettendo a disposizione una candidatura che nasce insieme e andrà avanti insieme in perfetta sintonia, in perfetta parità”.
Anna Ascani rivolge un appello a tutti i follower che seguono la diretta Facebook: “Abbiamo bisogno di voi“. Servono infatti 1.500 firme entro le 18 dei mercoledì 12 dicembre per poter presentare ufficialmente la candidatira a segretario del Pd. Ascani assicura inoltre che al di là della candidatura si continuerà ad “andare avanti insieme nel Pd“. E questo dover puntualizzare che si resta nel Pd la dice lunga sulle varie Pdexit che sono già pronte tra le varie anime del partito.
Il nome di Anna Ascani, giovane parlamentare, astro nascente del Pd umbro e nazionale, era già uscito nelle prossime settimane come possibile candidata renziana. Ed è stato ripescato dopo lo sbandamento seguito al ritiro dell’ex ministro Minniti. Ora scende in campo, insoddisfatta, come l’altra minoranza dei renziani, dell’accordo trovato intorno alla figura di Martina.
Una decisione che per il momento non tocca le primarie per la scelta del segretario umbro del Pd. Qui, infatti, la battaglia non è per correnti nazionali, ma per aspirazioni (e veti) personali e territoriali. Finora tra i candidati alla segreteria del Pd compare solo un’altra donna, Maria Saladino.