Stefano Lisci, il segretario locale del Pd e candidato in pectore per la guida di Spoleto, passa al contrattacco dopo le dimissioni formalizzate dal tesoriere e membro della segreteria (anche regionale) Giorgio Dionisi e di Andrea Bartocci, richiamato nel partito dopo alcuni anni di militanza in LeU, e quelle annunciate di Rossi, Tosti e dei due segretari dei circoli Passeri e Cesarini.
Sei nomi che pesano all’interno dei dem, su tutti quello di Dionisi che per Lisci è stato molto più di un sostenitore in questi ultimi due anni in cui il partito ha a dir poco sofferto l’assenza di Matteo Cardini, anche lui beneficiario di un posto in segreteria, per non parlare della crisi finanziaria che attanaglia la cassaforte vuota di Viale Trento e Trieste.
Quello che ai più sembra un vero e proprio terremoto interno – che segue di tre anni quello dei bocciani che si schierarono con il governo di centrodestra di Umberto De Augustinis e che portò a più di una epurazione dal partito – per il piddì sembra invece una quisquiglia, come conferma la nota di ieri dal titolo “Due sole dimissioni su 22 membri della segreteria, i numeri parlano chiaro”.
Leggiamo la nota: “Su 22 membri della segreteria, sono solo 2 le dimissioni presentate formalmente. Divergenza di vedute con la maggioranza del partito sono alla base di tale decisione, della quale mi rammarico. Per volere della maggioranza del partito resto come candidato di garanzia del PD, da portare al tavolo della coalizione, in attesa di ulteriori sviluppi” scrive Lisci che al confronto richiesto dai dissidenti, ovvero una segreteria per discutere della posizione assunta da Giancarlo Cintioli con cui non si vorrebbe rompere del tutto, preferisce andare dritto per la sua strada.
Eppure era solo marzo scorso quando Lisci riuniva l’assemblea ogni due per tre per tastare il polso degli iscritti Pd per un eventuale accordo teso a salvare la Giunta De Augustinis. E più la base rifiutava l’ipotesi di alleanze con i leghisti, più le riunioni si sommavano.
La nota non chiarisce se, come teme la minoranza, finora non smentita, il piddì avrebbe già individuato in Andrea Sisti il candidato del centrosinistra e tanto meno se in tale alleanza potrebbe confluire Forza Italia, che continua a giocare la propria partita lontana da Lega e Fd’I.
Non solo. Come può Lisci, ancor più la segretaria provinciale Camilla Laureti, giustificare al proprio elettorato l’eventuale alleanza siglata con le forze civiche di Sisti che sono sorrette dai tanti, troppi “ex” come Massimo Brunini, Roberto Loretoni, Paolo Martellini, Michael Surace, Laura Zampa, solo per citarne alcuni di quelli che determinarono la sconfitta proprio della Laureti alle ultime amministrative? O addirittura con il partito di Berlusconi, dopo che ha imbarcato praticamente i pezzi rimasti della Giunta De Augustinis che proprio il Pd ha contribuito a sfiduciare?
La crisi del pd spoletino non è del tutto isolata visto che a Città di Castello e Amelia sono diverse le frizioni.
Lisci nel frattempo annuncia la creazione de “La casa delle associazioni”, alla quale stanno dando il loro contributo Danilo Chiodetti e Aldo Chiccarelli, per “sostenere e promuovere la crescita dell’associazionismo nella città di Spoleto e per aiutare tutte le associazioni a svolgere al meglio la propria azione. Lo spazio dove nascerà è stato individuato negli spazi dell’anfiteatro Romano, individuando le risorse finanziarie necessarie nel PNNR”. Una mossa per contrastare il City Forum di Sergio Grifoni, il quale resta in trepida attesa di una chiamata dal centrodestra? Probabile.
L’idea di creare una associazione era stata proprio di Dionisi lo scorso febbraio quale escamotage per poter sedere al tavolo del confronto nel momento in cui verrà scritto il nuovo Piano sanitario regionale.
Intanto Lega e Fd’I continuano il confronto su alcuni dei nomi papabili per la sindacatura dopo la rinuncia di Valentina Sabatini (Lega).
Caparvi e Zaffini stanno guardando alla società civile ma non escludono un nome tra gli uscenti dell’ultimo consiglio comunale. Allargando l’orizzonte anche alle due liste civiche di Spoleto popolare e Alleanza civica da cui si attende una proposta.
Stabili le quotazioni di Sergio Grifoni, prendono vigore alcuni nomi tra i consiglieri come Cesare Loretoni (Lega), Alessandro Cretoni (Fd’I) ma anche Gianmarco Profili (Ac) sul quale ci potrebbe essere un punto di caduta sia per premiare la capacità di opposizione al governo appena sfiduciato, sia per garantire la volontà della coalizione di riprendere in mano i progetti avviati dal compianto Fabrizio Cardarelli.
Sempre che Profili, ben visto anche nei palazzi del capoluogo, sia disposto ad accettare.
Sulla carta, dicono i bene informati, c’è anche l’ipotesi voluta dai due partiti di una “manager da poco rientrata a Spoleto”: il suo nome resta al momento blindato in attesa degli opportuni confronti.
Sul tavolo potrebbe arrivare, proposto dalle due liste civiche, il nome dell’imprenditrice Alessandra Dottarelli.
Resta da capire se c’è ancora margine di manovra per ricucire i rapporti con F.I.: gli azzurri non vogliono saperne di alleanze con chi li ha sfiduciati; Lega-Fd’I-Sp-Ac specularmente non vogliono neanche ipotizzare un dialogo con chi ha “bruciato” gli ultimi tre anni di amministrazione.
Qualcosa in più se ne potrà sapere domani, lunedì 26 luglio, quando alle 12,30 la Governatrice dell’Umbria Donatella Tesei, conclusa la visita all’ospedale San Matteo degli Infermi e a due importanti aziende del territorio (Monini e Tecnokar) incontrerà la stampa presso la Pasticceria Vincenzo per fare il punto della situazione.
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(Nella foto gli ex consiglieri comunali Stefano Lisci e Gianmarco Profili)