Aggiornamento h. 18,33- Questo il comunicato stampa ufficiale del Pd a firma Giacomo Leonelli sulla riunione odierna:
“Una lista di rinnovamento, rappresentativa e plurale è quella che abbiamo messo in campo oggi con l’assemblea regionale, frutto di uno sforzo di sintesi e di elaborazione importante. Magari si poteva fare di più, rispetto, in particolare, al tema della rappresentanza di alcuni territori o di alcune specificità della società civile, problematiche che la presidente Marini si è impegnata a riconoscere nella lista civica che nascerà in suo appoggio, ma abbiamo formato una squadra competitiva e di qualità che sarà da subito al lavoro per promuovere il progetto del Pd e di Catiuscia Marini”. Così Giacomo Leonelli, segretario regionale del Pd Umbria, al termine dell’assemblea regionale che ha dato il via libera alla lista dei venti in corsa per le regionali di maggio. “Abbiamo rispettato i criteri di rinnovamento, di equilibrio di genere, di pluralismo che ci eravamo dati, facendo uno sforzo di composizione notevole. In lista ci sono, per la prima volta, quattro candidati con meno di 40 anni, la metà dei candidati non ha mai ricoperto incarichi apicali nelle istituzioni, sono rappresentate realtà della società civile, professionali, lavorative importanti, penso ad esempio alla Perugina Nestlè”. “Non posso, infine, che sentirmi grato e onorato – conclude Leonelli – per aver ricevuto dall’assemblea l’indicazione a guidare la squadra in qualità di capolista. Un ruolo che mi inorgoglisce e mi carica di responsabilità e spero di saper interpretare nel migliore dei modi, al lavoro per la vittoria del Pd e di Catiuscia Marini”.
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Aggiornamento h. 16,05 – Alla fine la quadra si è trovata e il Partito democratico dell’Umbria ha deciso i 20 ‘cavalli’ su cui puntare per ottenere nuovamente la preferenza degli elettori per la guida della Regione. Non è stata comunque una mattinata facile per il piddì (e questo lo si sapeva già da settimane) chiamato a costruire un puzzle che avrebbe scontentato diversi. La questione più spinosa quella della concessione della deroga che riguardava sostanzialmente Eros Brega e che ha visto nel suo responsabile di corrente, l’onorevole Giampiero Bocci, il più accanito sostenitore del voto palese (quello segreto avrebbe potuto comportare amare sorprese…). Così a colpi di Statuto si è arrivati alla votazione finale che ha contato solo 3 voti contrari.
Ancora una volta però è il Pd di Spoleto a creare un ‘caso’ all’interno dell’assemblea regionale per non essere stato capace fino in fondo di arrivare compatto su un nome. E c’è voluta la calma e la ‘soluzione’ della governatrice per dire che la quarta città dell’Umbria non verrà lasciata da parte. “Mi farò carico personalmente della questione Spoleto”. Che può voler dire molte cose: da una candidatura condivisa con la giunta Cardarelli nella lista civica che sostiene la candidata presidente ad un inacrico amministrativo di spessore regionale. Si vedrà. Il segretario provinciale Dante Andrea Rossi aveva già perso la calma parlando apertamente di “logiche familiari che hanno avuto la meglio su quelle politiche”. Una freccia avvelenata contro Rita Zampolini (candidata per Foligno che aveva già ottenuto il ticket per Barberini). “Nessuno qui è a titolo individuale – ha ribattuto la Marini -, lasciamo perdere parole e commenti che feriscono le persone, qui conta solo quello che una persona ha fatto come persona e non per le relazioni”.
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L’assemblea del Partito Democratico convocata alle 1o, per l’attesa discussione sulla Lista in sostegno della Marini, non ha mosso i primi passi che a mezzogiorno e mezzo. La posta in gioco era alta, la quadra da far tornare non facile. Dopo un dibattito che si è tenuto più fuori dalle porte che in sala, ecco spuntare i tanto pronosticati nomi che andranno a comporre la lista PD per Marini Presidente:
Giacomo Leonelli capolista, Mario Bravi (segretario regionale Cgil), Marco Vinicio Guasticchi (ex presidente della Provincia di Perugia), Eros Brega (attuale presidente del consiglio regionale, candidato al suo terzo mandato, per il quale è stata quindi accettata la deroga del limite di 2 legislature), Carla Casciari (vice presidente della giunta regionale, indipendente), gli assessori uscenti Fernanda Cecchini e Fabio Paparelli, e ancora Gianfranco Chiacchieroni, Fausto Galanello, Manlio Mariotti, Andrea Smacchi, Luca Barberini, Attilio Solinas, Simona Marchesi, Nicoletta Antonini, Francesca Olivieri, Donatella Porzi, Ramona Furiani, Alessia Dorillo e Rita Zampolini.
Dai territori in cui c’era ancora contesa sulle candidature, a Orvieto la spunta Galanello su Trappolini. A Gubbio passa Smacchi. Forte e clamorosa la completa assenza della città di Spoleto, dove nessun nome è stato sostituito a quello del consigliere Cintioli ‘rifiutato’ in nome del ‘70% di rinnovamento. E se l’assenza di candidati sulla città di Assisi potrebbe essere strategicamente compresa, il vuoto di rappresentanza tra Foligno e Terni è un silenzio che urla. Duro, in questo senso l’intervento di Dante Andrea Rossi, che non risparmia accuse e chiede la possibilità di qualche ritocco, prima di partire per la campagna: “Pur nel rispetto che c’è stato delle sensibilità politiche, lo dico senza girare intorno al problema che dei nomi sono scomparsi dalla lista a cominciare da rappresentanti della segreteria regionale, quello che non accetto è che oggi c’è una proposta complessiva con Foligno che è il centro del mondo. Tre candidature da quel territorio dunque ma lasciando scoperto Spoleto, Assisi e le terre del Sagrantino e dell’Olio. Una forzatura dove sono prevalse logiche che non hanno nulla a che fare con logiche politiche, ma forse con logiche familiari che non permettono di dare il giusto rispetto a tutti i territori. Se dovessimo andare a votazione disconoscendo quanto fatto fin da oggi trovatemi la motivazione per cui Foligno abbia 3 candidature e altre zone nessuna. Dovremmo essere un gruppo dirgente unitario in grado di proporre una lista unitaria lo sforzo che dovremo fare da domani è lavorare per il miglior risultato possibile, penso che qualche sforzo in più in questi minuti è possibile e sarebbe auspicabile”.
Il riferimento velato (ma non troppo) è diretto alla candidata Zampolini e al suo legame con Vincenzo Riommi. La temperatura all’interno della sala si alza di colpo e serve l’intervento diretto di Catiuscia Marini per riportare un minino d’ordine e un po’ di calma. Foligno, di fatto, ha tre rappresentati del territorio. Spoleto, come già detto, è completamente scoperta. Così come altre zone. “Mi farò carico personalmente della questione”, arringa la Marini. E ancora: “Nessuno qui è a titolo individuale. Lasciamo perdere parole che feriscono le persone. Qui conta solo quello che uno ha fatto come individuo e non per le relazioni”.
Sa.Cip. e Sa.Mi.
Foto: S.Mancini