3 medici e 2 specializzandi condannati dalla Corte dei Conti dopo morte paziente a 10 anni dai fatti. La sentenza
Dovranno versare 629mila euro, come risarcimento erariale, i 3 medici che la Corte dei Conti dell’Umbria ha condannato con la sentenza n.58/2023, depositata nella giornata di ieri, 26 settembre. 111mila euro è invece la somma che dovranno versare, sempre come danno erariale, 2 specializzandi che, all’epoca dei fatti, sono stati coinvolti in un caso di ‘malasanità’ al Santa Maria di Terni, risalente al 2013, che ha portato al decesso di un paziente che soffriva di diabete e ipertensione.
I famigliari della vittima, dopo la morte del proprio congiunto, avevano chiesto un risarcimento all’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni di 740mila euro, somma risarcita dalla Regione Umbria. Il caso è finito poi sotto la lente dei giudici contabili che hanno citato un ex primario, 2 dirigenti medici e 2 specializzandi che, all’epoca dei fatti, avrebbero avuto gravi responsabilità sulla gestione del quadro clinico della vittima.
Ospedale Terni, paziente muore dopo 2 interventi
Stando a quanto ricostruito dalla sentenza, il 16 settembre 2013 il paziente in questione era stato ricoverato per essere sottoposto a un intervento chirurgico il giorno successivo. Dopo l’operazione, però, le condizioni dell’uomo sono andate peggiorando, fino ad arrivare a uno shock settico. Il 26 settembre era stato dunque programmato un nuovo intervento chirurgico che, sfortunatamente, non era riuscito a risolvere il delicato quadro clinico, anzi: le sue condizioni erano ancora peggiorate e, il giorno 27 settembre, era arrivato il decesso nel reparto di Rianimazione.
A quel punto i parenti della vittima avevano deciso di fare causa all’ospedale di Terni, ottenendo, nel 2017, un accordo di risarcimento per 740mila euro. La somma era stata liquidata dalla Regione Umbria in favore dell’azienda ospedaliera, ma il fatto non è passato inosservato alla Procura della Corte dei Conti.
Ex primario, 2 dirigenti medici e 2 specializzandi citati dalla Procura regionale
Ipotizzando un danno erariale, la Procura regionale della Corte dei Conti, nel febbraio 2022 ha notificato all’ex primario, i 2 dirigenti medici e i due specializzandi un invito a dedurre circa i fatti del 2013. A un dirigente medico e a uno degli allora specializzandi (entrambi presenti ai due interventi a cui era stata sottoposta la vittima) la Procura ha imputato plurime condotte illecite, a titolo di colpa gravissima. All’altro dirigente medico e alla specializzanda la Procura ha ascritto condotte ritenute gravemente omissive. Per quanto riguarda l’ex primario, invece, il Pubblico Ministero ha ravvisato una “responsabilità per non aver adottato o disposto le misure sanitarie necessarie ad evitare il diffondersi della infiammazione, nonostante le evidenze sintomatologiche e gli esiti dei controlli effettuati”. Tesi accusatoria confermata dai giudici.
Le condanne
In sintesi ecco le condanne disposte dalla sentenza della Corte dei Conti (tutte le cifre dovranno essere versate in favore della Regione Umbria, come risarcimento di danno erariale): 296mila euro per il medico intervenuto per primo, classe 1963 e nato a Terni; 148mila euro al medico intervenuto per secondo, classe 1958 e nato a Terni; 185mila euro all’ex primario, classe 1955 e nato a Roma.