Claudio Bianchini
Aggiornamento delle 17.15
Le condizioni del gioielliere non desterebbero particolari preoccupazioni, queste le prime rassicurazioni in arrivo dall'ospedale San Giovanni Battista di Foligno.
Intanto si apprende che il suo aggressore è stato trasferito, in stato di fermo, presso il carcere di Capanne. E si comincia a capire qualcosa di più anche in merito alla sua identità: si tratterebbe di un cinquantenne orvietano ma residente nel capoluogo umbro, senza nessun precedente alle spalle.
L'accusa, per ora, è quella di tentata rapina aggravata ma la posizione dell'uomo potrebbe seriamente aggravarsi, tanto da trasformarsi in tentato omicidio. Gli uomini del commissario Bruno Antonini, stanno già esaminando le registrazioni dell'impianto di videosorveglianza privato, ed hanno richiesto anche i filmati della telecamera installata dal Comune di Foligno.
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Aggiornamento delle 15.30
Secondo le prime indiscrezioni che stanno emergendo, pare che l'aggressore avesse cominciato a frequentare la nota gioielleria folignate da circa due mesi, spacciandosi come un cliente particolarmente disposto a spendere e ad investire. Ad ogni modo, le dinamiche della rapina appaiono quantomeno strane: perchè accanirsi con così violenza contro il proprietario? Per una semplice rapina sarebbe stato più logico tentare il colpo con l'utilizzo di un taglierino o persino di un'arma, ma la volontà di uscire con martello per poi colpire al volto il gioielliere, lascia molti dubbi e perplessità. Tra l'altro pare che l'aggressore, una volta rimasto chiuso all'interno del negozio, non abbia manifestato particolari segnali d'intemperanza, anzi sarebbe rimasto tutto sommato tranquillo
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Aggiornamento delle 13.30 – Piccolo giallo sulla vicenda, legato al riconoscimento dell'aggressore. L'uomo, comunque di nazionalità italiana, avrebbe fornito agli inquirenti documenti di identità che, al momento delle opportune verifiche incrociate, avrebbero presentato alcune incongruenze. Documenti che però non sarebbero sembrati falsi o contraffatti. Per ora quindi non sono state diffuse le iniziali del soggetto. Sono in corso ulteriori approfondimenti nel Commissariato di Foligno.
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Ore 13.18 – Attimi di paura, questa mattina, in pieno centro storico a Foligno. In una storica gioielleria, proprio in piazza della Repubblica, il proprietario è stato aggredito e preso a martellate. Colpi inferti con particolare ferocia ed accanimento al volto del proprietario, che ha riportato gravi ferite. L'uomo, almeno stando alle prime ricostruzioni dell'episodio, pare che abbia agito in maniera autonoma, anche se l'esecuzione del colpo è stata quantomeno maldestra, essendo anche rimasto bloccato nella porta di sicurezza all'ingresso dell'attività commerciale, prima di riuscire a fuggire.
I fatti si sono verificati intorno alle 11 e subito si è raccolta una piccola folla di curiosi e di persone preoccupate per le sorti del noto gioielliere. Il proprietario stato trasportato dagli operatori sanitari del 118 all’ospedale San Giovanni Battista d Foligno. Nel frattempo l’aggressore veniva prontamente fermato da un vigile urbano e da un agente di Polizia del Commissario di via Garibaldi. Sembra che l'aggressore avesse già cominciato a frequentare l'attività da alcuni giorni, e che si sarebbe fatto lasciare da parte alcuni oggetti pregiati. Una volta entrato ha estratto il martello e quindi colpito per tre volte il titolare.
L'orafo, ferito e sanguinante è dunque riuscito a portarsi all'esterno del negozio, senza perdere coscenza e dimostrando un eccezionale sangue freddo. Le urla del gioielliere, straziato dal dolore, hanno atttirato l'attenzione di una agente della Polizia Municipale ed è quindi scattata l'allertata che ha portato alla cattura.
Ad ocuparsi della vicenda, gli uomoni del vicequestore aggiunto di Foligno, Bruno Antonini. Occorrerà scoprire se l'episodio è legato soltanto alla volontà di rubare oro e preziosi o se ci siano altre ragioni alla base di un gesto così sconsiderato. Tra le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti anche una reazione dettata da possibili disturbi psichici dell'aggressore.