Attimi di paura per Gianclaudio Marengo, 30enne ternano runner della San Patrignano Running Team che è stato protagonista di una fuga per le vie di Manhattan, dopo aver tagliato il traguardo della Maratona di New York. La squadra sportiva della comunità fondata da Vincenzo Muccioli partecipa da tre anni alla competizione della Grande Mela, e Gianclaudio aveva iniziato a correre dopo un episodio di overdose, come lui stesso ha dichiarato in un convegno organizzato dal consolato italiano di Manhattan, trovando nella corsa lo sfogo giusto per eliminare i cattivi pensieri. A San Patrignano invece era impiegato nei lavori di falegnameria.
Così, Gianclaudio Marengo, è riuscito a completare il percorso di New York, ma subito dopo è scappato. Non si conoscono la ragioni che abbiano spinto il 30enne ad allontanarsi dal suo team, destando grande preoccupazione tra compagni e accompagnatori che hanno subito lanciato l’allarme alle autorità locali che hanno provveduto a diramare una foto segnaletica con la pettorina indossata dallo scomparso, quella con il numero 23781.
A nulla sono valse le ricerche tramite gps, in dotazione a tutti gli atleti, ma funzionante solo entro il range del percorso stabilito. Tutti i canali di ricerche, anche quelli diplomatici, sono stati attivati, grazie alla collaborazione del consolato italiano. Dopo minuti di apprensione, è stato lo stesso Gianclaudio Marengo a presentarsi presso uno dei centri di controllo allestito dalle forze dell’ordine, visibilmente provato e con un principio di disidratazione. Il 30enne è stato trasferito in ospedale per ulteriori accertamenti clinici sul suo stato di salute.
La stessa comunità di San Petrignano ha diffuso una nota sulla vicenda: “Il giovane è apparso in buone condizioni di salute ed è stato ricoverato in via precauzionale per accertamenti e una visibile disidratazione. La Comunità desidera ringraziare l’ambasciata e il consolato italiano e tutte le forze dell’ordine americane per il loro pronto operato e la collaborazione. Precisiamo che Gianclaudio – si legge ancora nella nota della Comunità – non ha nessun disturbo mentale, non è soggetto a trattamento psichiatrico né sottoposto a terapie con psicofarmaci. E’ certamente una persona fragile, vulnerabile e molto emotiva che dopo anni di tossicodipendenza aveva trovato un’opportunità di recupero a San Patrignano. Nella corsa, sport praticato da tanti ragazzi in Comunità, aveva scoperto una nuova passione, tanto grande che questo centro aveva deciso di premiarlo inserendolo nel San Patrignano Running Team. Pochi mesi fa era stato a far visita per la prima volta alla sua famiglia”.