L’Università di Perugia contro Comune di Città di Castello e Regione Umbria. Pietra dello scandalo un workshop sul “Burgarella Quantum Healing”, in corso in questi giorni a Città di Castello e che promuove un metodo che utilizza la Fisica Quantistica come strumento per migliorare la vita e la salute. O almeno così recita il manifesto promozionale.
In poche parole, una “Guarigione quantica” che non trova per niente d’accordo ricercatori e docenti di Fisica dell’Ateneo e della Sezione perugina dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i quali hanno scritto una lettera di protesta contro il patrocinio concesso all’iniziativa dai due enti istituzionali (anche se sulla locandina compare solo lo stemma del comune tifernate), indirizzata per questo all’Assessore regionale alla Salute Luca Barberini e all’assessore alla Cultura tifernate Michele Bettarelli.
Dei due amministratori però, durante la presentazione dell’evento di ieri (venerdì 4 maggio) nella Sala degli Specchi, oltre al dottor Flavio Burgarella (medico cardiologo che dà il nome al progetto), le dottoresse Simona Governatori e Silvia Piconi, era presente solo il vicesindaco Bettarelli, che ha salutato i presenti come da programma.
Assente, invece, Barberini, il cui Assessorato, proprio ieri, aveva così smentito la sua partecipazione: “La Regione Umbria non ha concesso alcun patrocinio all’evento […] l’assessore è stato erroneamente inserito nella locandina dell’evento, senza alcuna autorizzazione da parte dello stesso né dalla sua Segreteria. L’assessore non è in alcun modo interessato all’iniziativa né parteciperà alla stessa, come peraltro comunicato ai docenti e ai ricercatori firmatari della lettera in questione”.
All’appuntamento di ieri, seguiranno oggi e domani (5 e 6 maggio), all’Hotel Garden di Città di Castello, due giorni di pratica delle competenze del dott. Burgarella, che si basano su 10 punti base della Guarigione Quantica, consultabili direttamente sul sito di riferimento (il primo di questi recita: “Apri il cuore: è la purezza dell’intenzione che lo rende possibile”), situati poco sopra il modulo di iscrizione al workshop, la cui quota di partecipazione è pari a 175 euro. Anche se, proprio in tema di contributi, l’Università nella lettera spera che “neanche un euro di denaro pubblico sia stato destinato a questa manifestazione priva di qualunque fondamento scientifico”.
Oltre a ricordare che “la Meccanica Quantistica è una materia altamente specializzata su cui si confrontano, da oltre un secolo, i fisici e non i medici e che questa sorta di ‘Guarigione Quantica’ non ha alcun riscontro nella letteratura scientifica“, i docenti dell’Ateneo aggiungono che “l’abuso dei termini ‘quantico’ o ‘quantistico’, che fanno presa sulla mente di persone non competenti, sta diventando preoccupante nella società italiana, perché allude a capacità scientifiche, in realtà inesistenti, per la guarigione di malattie e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone, con lo scopo presumibile di guadagni basati sull’ignoranza. Finché questo avviene tra privati cittadini, non possiamo obiettare, ma che questo avvenga con il patrocinio di Enti pubblici, non è tollerabile”.
[Foto di Remo Odoni]