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Patrimoni culturali, Paciano strizza l’occhio al Brasile

Potrebbero essere i “patrimoni culturali” il punto di contatto tra Paciano e il Brasile. Sembra essere stato fecondo il primo incontro tra il piccolo borgo umbro e la delegazione brasiliana di Rio Grande do Soul (regione del Brasile al confine con Argentina e Uruguay).

Un dialogo giudicato molto proficuo, in cui sono stati gettati i semi di un rapporto che si spera possa cementarsi nel tempo, arrivando magari ad assumere i caratteri di un vero e proprio gemellaggio.

“Patrimoni culturali: beni comuni e sviluppo locale”: questo il titolo dell’incontro dedicato allo studio dei patrimoni culturali come occasione di sviluppo locale e beni comuni gestiti dalla comunità locale che Paciano ha ospitato nei giorni scorsi, accogliendo la delegazione brasiliana.

Al centro del confronto “TrasiMemo. Atelier diffuso”, progetto esposto dal professore Daniele Parbuono (dell’Università degli studi di Perugia e della Chongqing University of arts and sciences) ad alcuni colleghi della Faculdade Meridional, IMED di Passo Fundo (tra cui Jacopo Paffarini) e agli studenti del Master “Diritto, democrazia e sostenibilità”. “Stiamo verificando insieme – ha spiegato Parbuono – come antropologia e diritto possano dialogare insieme sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile. E Paciano per le sue specificità e il suo museo rappresenta un interessante caso di studio”.

Come detto, ad essere posto al centro dell’attenzione nell’incontro italo-brasiliano è stato in particolare il progetto “Atelier diffuso” grazie anche all’intervento di Cinzia Marchesini, che oltre ad essere vicesindaco è anche una demoetnoantropologa. Marchesini, in compagnia dall’ex sindaco Franco Fratoni, ha ripercorso le fasi salienti dell’iter che ha portato alla redazione del progetto dedicato alla realizzazione di botteghe diffuse nel centro storico, “che potranno contribuire alla lotta allo spopolamento in maniera innovativa restituendo lavoro a uno dei Borghi più Belli D’Italia”. Il progetto presentato alla Regione Umbria e al MIBACT sta costruendo la sua rete di partner e sostenitori.

E’ spettato poi al sindaco Riccardo Bardelli, intervenendo all’assemblea pubblica in chiusura di giornata, presentare la realtà di Paciano con le sue luci e ombre, anche grazie alla presenza di imprenditori e associazioni locali. Rivolgendosi in particolar modo alla componente politica della delegazione, Bardelli ha auspicato la nascita di un rapporto duraturo tra Paciano e Rio Grande do Soul “per la vicinanza non certo geografica, bensì culturale tra le due realtà”.

A spingere nella direzione di un consolidamento dei rapporti l’intervento di Josué Longo, già sindaco di Marau e collaboratore del Ministero delle Città a Brasilia durante l’ultimo governo Lula (attualmente consulente nel campo dell’agricoltura familiare e dell’analisi della realtà socio-economica dei comuni dell’entroterra). Josué ha esposto l’esperienza dell’agricoltura familiare ed il ruolo delle tradizioni popolari nel contesto rurale brasiliano, pensando che questa possa essere una forma di avvicinamento al fine di iniziare un dialogo con gli interlocutori umbri. Marau ha un’alta percentuale di discendenti italiani (in particolare vicentini), che mantengono ancora la cultura dei loro antenati e da cui è nato il gemellaggio con Isola Vicentina. Attraverso questa esperienza di successo si spera di promuovere anche con Paciano un rapporto simile, magari legandosi ad un altro comune della stessa regione brasiliana.

Del resto, il legame dei “gauchos” con l’Italia è  molto forte per ragioni storiche e continua a mantenersi in vita grazie alle numerose relazioni culturali avviate negli ultimi anni. Con Perugia, in particolare, è attivo uno scambio accademico molto produttivo.