Accusato di traffico di stupefacenti, l'uomo era latitante a Zanzibar ma era stato aiutato ad avere il rinnovo della patente di guida
Era latitante dopo essere stato accusato di traffico di sostanze stupefacenti, ma era riuscito ad ottenere il rinnovo della patente di guida italiana. Dopo varie indagini, gli inquirenti hanno denunciato un medico di Perugia: sarebbe stato lui, infatti, a far ottenere al ricercato – un uomo di Terni, che tra l’altro è suo cognato – la patente rinnovata. Ora per il dottore, insieme a sua moglie (sorella del latitante), è stato chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza davanti al gup si terrà a marzo: i due sono accusati di concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e di errore determinato dall’altrui inganno.
Tutto è iniziato nel 2019: dopo una complessa indagine, la Procura di Perugia ha chiesto ed ottenuto dal gip del tribunale perugino una misura cautelare nei confronti di numerose persone, indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Uno di loro, residente a Terni, era stato dichiarato latitante: aveva infatti fatto perdere le sue tracce subito dopo l’emissione del provvedimento cautelare nei suoi confronti.
Il ricercato era stato poi individuato a Zanzibar grazie all’attività dei carabinieri del Nucleo investigativo di Terni. È emerso che durante il periodo della latitanza aveva chiesto ed ottenuto il rinnovo della patente di guida. Gli accertamenti investigativi eseguiti dai miliari anche presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile hanno consentito di accertare che all’atto del rinnovo della patente, al latitante ternano era stata rilasciata una certificazione medica prodotta da un medico di Perugia. L’analisi dei documenti ha mostrato come le firme apposte sulla documentazione per il rinnovo della patente fossero state falsificate. Inoltre, il documento di “autorizzazione alla guida” era stato trasmesso – anziché presso il domicilio dell’uomo – presso l’indirizzo anagrafico del medico accertatore, che è risultato essere il cognato del ternano (marito della sorella di quest’ultimo). La successiva perquisizione domiciliare disposta dalla Procura presso la casa del medico perugino ha consentito di appurare i contatti telefonici nel periodo della latitanza tra quest’ultimo il ricercato e i familiari. Sarebbero stati appunto sorella e cognato a far ottenere il rinnovo della patente all’uomo mentre era latitante all’estero. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio dei due, con l’udienza già fissata per marzo a Perugia.