“Come ormai ben noto, a Cerbara, in appartamenti gestiti da Cooperative, vivono alcune extracomunitarie di origine africana con bambini, in qualità di richiedenti asilo. É stato reso noto che la Polizia di Stato starebbe compiendo controlli su alcune di queste donne che a più riprese sono state notate “passeggiare” lungo la statale ed anche in vie secondarie, all’altezza di Cerbara e Regnano”. Questa la premessa del capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini in un’interrogazione in Consiglio comunale, durante la quale ha denunciato anche attacchi pregiudiziali nei suoi confronti dopo aver segnalato il caso, “nonostante il mio intento sia difendere le donne e i nostri costumi locali”.
E’ stato osservato che spesso le stesse donne si intrattengono in conversazioni con automobilisti fermi ai lati della carreggiata e che, in alcune circostanze, alle stesse vengano offerti passaggi in auto. E’ noto che in quelle zona si sia creato un continuo ed insolito via vai di auto, alcune delle quali già segnalate alle Forze dell’Ordine. Tale situazione si incrocia con i dati di aumentata frequenza del Consultorio Usl da parte di alcune signore di colore in stato di imprevista gravidanza, spesso con richiesta di interruzione, oltre ai rischi di trasmissione di malattie veneree.
“Avevo suggerito in Consiglio comunale – ha aggiunto Sassolini – di non ospitare donne sole se non nei casi strettamente necessari, ricordando, infatti, che purtroppo, in numerosi Paesi e soprattutto in Africa, ci si arrangia a guadagnarsi da vivere anche con metodi di dubbia moralità. E’ triste e raccapricciante osservare che le opportunità che questo Comune offre a queste donne sono più o meno le stesse del loro Paese di provenienza, ma mascherate da false accoglienze e buonismo. Questa non è vera ospitalità, ma pura propaganda politica sulla pelle delle donne. L’assessore competente Bassini, che ha permesso lo svilupparsi di tale situazione, dovrebbe seriamente riflettere sulla possibilità di rassegnare le proprie dimissioni”.
“Se fare politica significa farla come la fa lei, sono contenta di non saperla fare. – ha risposto l’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini – La sua interrogazione dimostra ignoranza sulla gestione degli immigrati, affidati dalla Prefettura ai soggetti associativi. Il Comune di Città di Castello, nella mia persona, ha l’obbligo di fare verifiche periodiche per la qualità dei servizi e lo stato in cui vivono le persone. Vigili e servizio sociale hanno effettuato l’ultimo sopralluogo il 25 giugno a Cerbara e Regnano. Nelle relazioni non si riscontra disagio né ambientale né socio-sanitario. A settembre questura di Perugia e commissariato effettueranno un maggior controllo all’associazione in questione anche se le richiedenti asilo sono ora gestite da un’associazione diversa dalla prima”.
Non ho aspettato la sua interrogazione ma ho già fatto quanto in mio potere. Le sue affermazioni su nascite, interruzioni di gravidanza e malattie non saranno discusse in questa sede essendo coperte da privacy. Chi ha violato il segreto professionale, ha compiuto un reato. Naturalmente comportamenti lesivi dell’ordine pubblico verranno perseguiti
“Lei si è trincerata dietro un no-comment per privacy ma io non le avevo chiesto i nomi. – ha replicato Sassolini – I fatti sono che queste passeggiatrici, categoria mai osservata a Castello si sono generate per la vostra incapacità. Ci sono problemi sociali a causa di queste signore. Ho paura anche del racket. C’è anche il problema di chi mette a disposizione appartamenti. Ci sono persone buttate in strada e la responsabilità è dell’Amministrazione. Forse le associazioni non danno loro il sufficiente per vivere. Forse qualcuno si arricchisce con queste sfortunate”.
L’assessore Bassini ha così concluso: “Le donne di cui lei parla non sono in mezzo alla strada. Non le ho fatte venire io ma la prefettura ed io mi impegno perché so che si tratta di soggetti fragili. Con il cambio di associazione, la situazione si risolverà. Io le donne le ho sempre difese e sempre le difenderò”.