Spoleto

Partiti con la paura di perdere: candidati sindaco salgono a 10

È in una fase di stallo la situazione politica di Spoleto, chiamata alle urne il prossimo 3 ottobre e quindi con l’obbligo di depositare le liste dei candidati entro il 4 settembre.

Quando mancano all’appello 27 giorni, partiti e liste civiche restano ancora al palo quanto a presentazione di programmi e composizione di liste. Non è neanche chiaro quanti saranno gli schieramenti ai nastri di partenza con i Partiti, ovvero le segreterie perugine, più impegnate a ricercare anche gli accordi più aberranti pur di vincere la competizione e quindi accreditarsi a Roma, che a pensare ai veri problemi della città. Non possono vantare maggior credito le liste civiche, la maggior parte delle quali create ad hoc da chi cerca uno strapuntino.

Basta vedere i pochi comunicati stampa dove ormai è l’aria fritta a farla da padrone con sequele di problemi da risolvere ma nessuna proposta.

È in questo quadro desolante che Spoleto si appresta a vivere la “grande corsa”, ormai rimandata a dopo ferragosto. Sia mai rinunciare alle ferie estive.  

I 10 in corsa

Nel frattempo sono arrivati almeno a 10 i papabili allo scranno più alto della città, numero destinato a scendere nel momento in cui si concretizzeranno le alleanze.

Il Partito democratico sembra spostato su Stefano Lisci, impalmato dalla segreteria locale, anche se i bene informati dicono che sul piatto dei segretari Camilla Laureti e Tommaso Bori di nomi ce ne sarebbero altri due, ovvero quelli di Giancarlo Cintioli (Insieme per Spoleto) e Andrea Sisti (CiviciX di Angelini Paroli).

Di ieri la nomina di Spoleto2030, lista che fa capo al partito di Carlo Calenda, che punta tutto sull’ex margheria Diego Catanossi.

Ci sono poi Spoleto futura che porta Maria Elena Bececco e Spoleto Sì con Maurizio Hanke, mentre Difendiamo Spoleto di Brunini, Surace e Zampa non sarebbe interessata a indicare un proprio candidato quanto a reclamare una posizione di prestigio nell’eventuale giunta.

Fermento si registra in Forza Italia, partito che ha aperto le proprie porte ai fedelissimi della sfiduciata giunta  De Augustinis, che dovrà decidere se portare al tavolo il nome dell’ex vice sindaco Beatrice Montioni o quello dell’ex assessore Francesco Flavoni, che i più assicurano molto determinato alla partita.

Il Pd deve ancora chiarire se correre da solo (insieme ai socialisti, Ora Spoleto e la lista di Lisci) o aderire a Spazio civico, il contenitore dei movimenti fin qui elencati a cui si aggiungono Forza Italia e Italia Viva, dove su tutti pesa il nome di Andrea Sisti.

Non si hanno più notizie da parte del Popolo della famiglia che già tre mesi fa ha comunque candidato a sindaco Rosario Murro e che si presenterà alle amministrative insieme a Cambiamo con Toti che fa capo ad Aldo Traccheggiani.

Non naviga in acque migliori il centro destra, dove a dettare la linea sono Fd’I e Lega anche se la base dei due partiti comincia a rumoreggiare per non essere ancora riusciti a individuare un candidato. Dopo il niet della Sabatini, sul tavolo restano le ipotesi di Alessandro Cretoni (Fd’I), Cesare Loretoni e Paolo Imbriani (Lega), Gianmarco Profili (Spoleto popolare e Alleanza civica) e quella dell’indomito Sergio Grifoni, portavoce del City forum, già assessore nella giunta Tulipani in quota Dc, una candidatura sindaco con una propria lista civica che non superò l’asticella del 3%, quella a vicesindaco con i dem di Andrea Rossi (2014) da cui è stato poi allontanato e pronto oggi a sbarcare a destra. Una opzione quella di Grifoni non condivisa dal partito di Salvini che non sembra disponibile a lasciare l’ultima parola ai vertici di quello della Meloni.

Ma in queste ore si profila all’orizzonte il nome di un imprenditore spoletino che potrebbe trovare i favori di tutta la coalizione. Il nome resta blindato, anche se trapela qualche indiscrezione: cinquant’anni, molto vicino alle associazioni di categoria e ben visto dalle istituzioni di centrosinistra e centrodestra che si sono alternate negli ultimi anni. “Un volto nuovo per la politica che potrebbe dare molto per il rilancio della città conoscendo molto bene le dinamiche dell’economia e del turismo” dicono a mezza bocca dal centrodestra.

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