Cultura & Spettacolo

Parte la stagione teatrale di Norcia, mercoledì c’è Giobbe Covatta

Sarà Giobbe Covatta a inaugurare la Stagione di Prosa di Norcia, mercoledì 16 gennaio, alle 21. Il comico napoletano presenterà, presso il Centro di Valorizzazione, “La Divina Commediola”, una versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori.

“Il Cartellone teatrale è stato realizzato grazie al finanziamento ottenuto attraverso la partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Norcia al bando del Mibac per gli spettacoli nelle aree del sisma e alla collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria” dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Norcia, Giuseppina Perla. “Ci auguriamo che lo sforzo che l’Amministrazione Comunale compie possa aiutarci a tornare a godere di tutto ciò che faceva parte della nostra vita prima degli eventi sismici del 2016. Iniziative come la stagione teatrale possono essere sottolineate da un’ampia partecipazione, anche da parte dei più giovani. Il teatro ci insegna – conclude Perla – che dalla cultura si può ricostruire una comunità, ci crediamo fortemente e con questa convinzione anche quest’anno inauguriamo la stagione teatrale”.

I contenuti e il commento de “La Divina Commediola” sono spassosi e divertenti, ma i temi sono seri e spesso drammatici. Conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di eguaglianza per tutte le nuove generazioni.

Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato la Divina Commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri.

Purtroppo è stato reperito solo l’Inferno e non in versione completa. Dopo un attento lavoro di ripristino si può finalmente leggere questo lavoro dimenticato che ha senz’altro affinità ma anche macroscopiche differenze con l’opera dantesca. Intanto l’idioma utilizzato non è certo derivato dal volgare toscano ma è senz’altro più affine alla poesia napoletana. Si nota poi come il poeta abbia immaginato l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime! E non poteva trovare diversa soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. Così mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande azioni dei piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.

Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.

E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.