La Chiesa eugubina – come accaduto in tutto il Paese – ha ripreso questa settimana le celebrazioni liturgiche con il popolo, con tutte le attenzioni e come indicato dal protocollo sottoscritto il 7 maggio scorso dal Governo italiano e dalla Conferenza episcopale italiana.
Dopo le celebrazioni feriali ricominciate dal 18 maggio in poi, ecco ora il primo fine settimana di celebrazioni prefestive e festive. Le parrocchie della diocesi eugubina si sono dotate dei vari accorgimenti indicati dal protocollo nazionale e ribaditi dal vescovo Luciano Paolucci Bedini con una comunicazione a tutti i sacerdoti.
Un massimo di fedeli
La curia ha coordinato i vari aspetti, sia legati alla cartellonistica per gli ingressi, sia ai materiali (gel detergenti, mascherine, guanti e segnalazioni di distanziamento) e all’individuazione del numero massimo dei fedeli ammissibili alle celebrazioni, calcolato in base alla metratura complessiva dell’edificio sacro (con un massimo di 200 posti all’interno e 1000 nelle celebrazioni all’esterno).
L’accesso ai luoghi di culto, innanzitutto, dovrà avvenire in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi (sacrestie e sagrato). Il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima, tenendo conto della distanza minima di sicurezza di almeno un metro. Gli accessi sono regolati da volontari e collaboratori della parrocchia, con dispositivi di protezione individuale e un segno di riconoscimento.
Mascherine obbligatorie
Chi entra nei luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche è tenuto a indossare mascherine per tutta la durata della messa e non può accedere in caso di sintomi influenzali/respiratori o con temperatura corporea pari o superiore ai 37,5 gradi. Viene favorito, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili. I luoghi e gli oggetti utilizzati vanno igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, con pulizia superfici e ricambio dell’aria. Le acquasantiere continueranno a essere vuote.
Niente scambio del segno della pace
Niente scambio del segno della pace e distribuzione della Comunione dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle mani e indossato guanti monouso e mascherina, con la cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli. Nei luoghi destinati ai fedeli non ci saranno sussidi per i canti o di altro tipo. Le eventuali offerte non vanno raccolte durante la celebrazione, ma su appositi contenitori. Il rispetto delle prescrizioni va applicato anche a battesimi, matrimoni, unzione degli infermi e funerali.
Quattro celebrazioni a Sant’Ubaldo
Una attenzione particolare, visto il mese di maggio, è stata riservata alla Basilica di Sant’Ubaldo, dove tra oggi e domani ci saranno quattro celebrazioni: la prefestiva del sabato alle ore 17 e la domenica alle ore 9 (presieduta da mons. Paolucci Bedini), alle 11 e alle 17 nel pomeriggio. La liturgia delle ore 11 sarà trasmessa in streaming su pagina Facebook e Youtube della ‘Diocesi di Gubbio’ e in tv su Trg, al canale 11.
La diretta audiovideo si è resa necessaria considerando che la capienza complessiva della basilica sulla cima del monte Ingino sarà di 96 fedeli, con accesso regolamentato dai volontari della Famiglia dei Santubaldari. La raccomandazione per tutti, anche questa volta, è quella di non creare assembramenti presso la basilica e nel chiostro. L’esterno e le vie di accesso al santuario saranno comunque pattugliati dalle forze dell’ordine.