(Adnkronos) - Il caso Carini-Khelif arriva su X e, tra le migliaia di commentatori infuriati per l'abbandono del ring di Parigi 2024 da parte dell'azzurra, arriva anche JK Rowling, 'mamma' di Harry Potter e tra le voci più critiche sui diritti delle persone transgender.
"A una giovane pugile - ha commentato la scrittrice in uno di una serie di tweet e condivisioni sul caso - è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché hai permesso a un maschio di salire sul ring con lei. Sei una vergogna, la tua 'salvaguardia' è una barzelletta e Parigi 2024 sarà offuscata per sempre dalla brutale ingiustizia fatta a Carini", tuona contro Kirsty Burrows, a capo dell'unità sulla sicurezza sportiva del Comitato Olimpico Internazionale, che solo poche ore fa aveva illustrato in una conferenza stampa una serie iniziative a tutela della salute mentale degli atleti durante i Giochi.
"Quale immagine potrebbe riassumere meglio il nostro nuovo movimento per i diritti degli uomini? Il sorrisetto di un maschio - aveva quindi aggiunto Rowling, condividendo una foto che ritrae Khelif e Carini dopo il match - che sa di essere protetto da un sistema sportivo misogino e si gode il disagio di una donna a cui ha appena dato un pugno in testa e di cui ha appena distrutto l'ambizione di una vita".
Ma non è tutto. Oltre a ritwittare appelli per Carini, Rowling si era rivolta direttamente anche a quanti hanno sostenuto le ragioni di Khelif nel suo percorso olimpico: "Spiegatemi - scriveva condividendo il video del breve incontro sul ring tra l'azzurra e l'algerina - perché siete d'accordo con un uomo che picchia una donna in pubblico per il vostro divertimento. Questo non è sport. Dal bullo imbroglione in rosso fino agli organizzatori che hanno permesso che ciò accadesse, si tratta di uomini che si godono il loro potere sulle donne", le parole della scrittrice.
(Adnkronos) – Il caso Carini-Khelif arriva su X e, tra le migliaia di commentatori infuriati per l’abbandono del ring di Parigi 2024 da parte dell’azzurra, arriva anche JK Rowling, ‘mamma’ di Harry Potter e tra le voci più critiche sui diritti delle persone transgender.
“A una giovane pugile – ha commentato la scrittrice in uno di una serie di tweet e condivisioni sul caso – è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché hai permesso a un maschio di salire sul ring con lei. Sei una vergogna, la tua ‘salvaguardia’ è una barzelletta e Parigi 2024 sarà offuscata per sempre dalla brutale ingiustizia fatta a Carini”, tuona contro Kirsty Burrows, a capo dell’unità sulla sicurezza sportiva del Comitato Olimpico Internazionale, che solo poche ore fa aveva illustrato in una conferenza stampa una serie iniziative a tutela della salute mentale degli atleti durante i Giochi.
“Quale immagine potrebbe riassumere meglio il nostro nuovo movimento per i diritti degli uomini? Il sorrisetto di un maschio – aveva quindi aggiunto Rowling, condividendo una foto che ritrae Khelif e Carini dopo il match – che sa di essere protetto da un sistema sportivo misogino e si gode il disagio di una donna a cui ha appena dato un pugno in testa e di cui ha appena distrutto l’ambizione di una vita”.
Ma non è tutto. Oltre a ritwittare appelli per Carini, Rowling si era rivolta direttamente anche a quanti hanno sostenuto le ragioni di Khelif nel suo percorso olimpico: “Spiegatemi – scriveva condividendo il video del breve incontro sul ring tra l’azzurra e l’algerina – perché siete d’accordo con un uomo che picchia una donna in pubblico per il vostro divertimento. Questo non è sport. Dal bullo imbroglione in rosso fino agli organizzatori che hanno permesso che ciò accadesse, si tratta di uomini che si godono il loro potere sulle donne”, le parole della scrittrice.