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Parco Villa Montesca, presentato intervento di recupero

A Città di Castello e all’intera Umbria viene restituito oggi un patrimonio naturalistico e culturale di tutta la collettività, uno dei parchi più belli della regione, recuperato e valorizzato con un intervento che lo ha riportato allo splendore che merita

L’assessore regionale Fernanda Cecchini e il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta hanno salutato con queste parole, nel convegno di ieri (sabato 21 novembre), il simbolico ritorno alla città del parco di Villa Montesca, dopo i lavori di riqualificazione curati dall’Agenzia Forestale Regionale (AFR) con un investimento di 258mila euro, sostenuto attraverso i finanziamenti comunitari erogati dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) dell’Umbria 2007-2013. “Risorse messe a disposizione per riqualificare in modo puntuale e corretto uno dei parchi di maggiore pregio botanico del sistema regionale – ha osservato Cecchiniche rappresenta dal punto di vista della biodiversità una ricchezza straordinaria per tutta la comunità umbra”.

L’intervento ha portato a termine il primo stralcio di un programma di lavori di recupero del parco che la Regione ha preso l’impegno di portare avanti, attraverso azioni individuate dall’AFR grazie agli studi preliminari condotti dal Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (Cams) dell’Università di Perugia. “Per noi – ha puntualizzato Bacchettaè un dono, del quale dobbiamo ringraziare la Regione, che ha investito importanti risorse e ha ultimato, a distanza di meno di un anno dall’annuncio dell’intervento, un’opera di grande valore culturale, prima che naturalistico e ambientale”.

A illustrare il lavoro compiuto dall’AFRegionale nel convegno tenutosi all’interno della Villa dei baroni Franchetti è stato l’amministratore unico Giuliano Nalli, il quale ha sottolineato come l’opera portata a termine sul parco sia stata “molto qualificante per l’agenzia, rappresentando una notevole soddisfazione per chi ha lavorato a contatto con questo patrimonio arboreo straordinario”. L’iniziativa ha visto i contributi di Andrea Marchesini, dirigente del Servizio Direzione Lavori dell’AFR, che ha ripercorso le tappe dell’intervento di recupero del parco, di Marco Maovaz, curatore dell’orto botanico dell’Università di Perugia, che ha dettagliato gli studi scientifici e la collocazione storico-naturalistica del complesso, e del direttore della Fondazione Hallgarten-Franchetti Fabrizio Boldrini, che ha evidenziato “lo straordinario valore culturale di lavori che consentono di rendere ancora più attuale l’eredità educativa dei baroni Franchetti e del metodo Montessori, i quali hanno avuto come culla proprio l’ambiente naturalistico nel quale ci troviamo”.

L’intervento di recupero e valorizzazione del parco di Villa Montesca, di proprietà della Regione, è stato effettuato con un investimento di 258.276,90 euro finanziato dalla misura 3.2.3 per la Tutela e riqualificazione del patrimonio culturale e del paesaggio rurale inserita nel PSR della Regione. I lavori sono stati progettati ed eseguiti dall’AFR, che si è avvalsa della consulenza scientifica del Cams dell’Università di Perugia e del supporto tecnico di alcune aziende private. Le opere, della durata di 6 mesi, sono state effettuate tra marzo e settembre 2015 su un’area centrale dell’intero complesso pari a 4 ettari, sui 10 totali, e sono stati preceduti da uno studio scientifico che ha permesso di valutare la situazione complessiva del patrimonio arboreo e indicare le modalità di risanamento e messa in sicurezza. L’indagine ha interessato complessivamente 530 soggetti arborei, dei circa 750 ospitati nel parco, tutti contrassegnati con numerazione progressiva. Su 304 piante è stata condotta un’analisi generica, mentre indagini più accurate e approfondite hanno riguardato 226 piante, di cui 87 sono state sottoposte a tomografia sonica del fusto. Dalla ricognizione, svolta da una ditta specializzata, è emerso che lo stato fitosanitario e più in generale le condizioni di stabilità dei soggetti arborei presenti nel parco sono sostanzialmente buoni. Solo in pochi e limitati casi sono risultate condizioni tali da non poter prescindere dall’abbattimento. E’ emersa tuttavia la necessità di procedere ad una generale messa in sicurezza e riqualificazione delle alberature attraverso la rimozione dei rami secchi, la riequilibratura e il contenimento della chioma. L’intervento eseguito ha pertanto portato all’effettuazione di 350 potature e 113 abbattimenti ed è consistito anche nella sistemazione della viabilità e nella predisposizione di nuovi arredi e di una cartellonistica che illustra le caratteristiche del patrimonio arboreo.