Come annunciato all’inizio di febbraio, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati ha convocato questa mattina (venerdì 15 febbraio) in Comune i soggetti coinvolti a vario titolo, per fare il punto della situazione sulla presenza di cinghiali segnalata di recente all’interno di Parco Ranghiasci con danni e devastazioni.
Oltre al sindaco, al dirigente comunale Raffaele Santini, al consigliere della Provincia Stefano Ceccarelli e al dirigente provinciale Bruno Palazzetti, erano presenti rappresenti dei Carabinieri Forestali e dell’ATC (Ambito Territoriale di Caccia). “Fermo restando che esiste una problematica di contenimento della specie in Italia, nel Centro e nelle nostre zone – spiega Stirati – dove la presenza massiccia dei cinghiali provoca danni soprattutto alle coltivazioni, nel caso specifico abbiamo messo a punto un piano coordinato di interventi per Parco Ranghiasci, di proprietà di Comune e Provincia”.
E’ stato appurato che la presenza di animali si limitava a non più di 3 o 4 cinghiali di grossa taglia e il problema della loro intrusione è stato risolto con l’intervento degli uffici tecnici con la chiusura tramite cancello di un varco che ne consentiva l’accesso. Al momento, da controlli effettuati, non si rilevano più tracce di passaggi
“Occorre però agire in più direzioni – precisa il sindaco – e recuperare un’area verde tra le eccellenze della città, con vari problemi di gestione e manutenzione che richiedono interventi risolutivi. A breve, con lo stanziamento di circa 30mila euro, interverremo per la sistemazione delle alberature nel parco e delle gradonate di contenimento delle scarpate. Altra cosa è però affrontare la problematica complessiva di sistemazione del Parco e degli edifici, che prevede anche il ripristino delle reti di servizi, come l’illuminazione manomessa soprattutto dopo l’uscita della Scuola di Formazione per mestieri che era comunque un presidio”.
“Va affrontata la gestione patrimoniale tra Comune e Provincia, – ha concluso Stirati – per dare una svolta definitiva a questa situazione. Io stesso sono stato uno dei protagonisti della stagione di acquisizioni al patrimonio pubblico dell’area di proprietà della famiglia Ranghiasci e poi dell’acquisto da parte della Provincia. Una strategia complessiva va messa in campo per risolvere la manutenzione e la custodia, soprattutto notturna, anche per scongiurare ulteriori atti vandalici e consentire l’accesso in sicurezza al Parco, nonché per promuoverne la valorizzazione anche attraverso strategie di coinvolgimento del mondo imprenditoriale, associazionistico e della comunità del Quartiere di San Martino, dove il Parco è ubicato”.