Città di Castello

Parco eolico “Cima le Fienaie”, il Consiglio comunale tifernate dice “no”

Con il voto di Pd, Psi, La Sinistra, Movimento 5 Stelle, Lega Nord e l’astensione di Tiferno Insieme e Fratelli d’Italia, il Consiglio comunale di Città di Castello ha espresso parere negativo all’impianto eolico “Cima Le Fienaie”. Nel dispositivo l’assemblea ha fatto proprio il pronunciamento della Commissione per la qualità architettonica e del Paesaggio, sostenendo che “l’impianto è di notevole impatto e deturpa il paesaggio“.

La sua vicinanza con altri impianti simili, quello di Monte dei Sospiri e quello in costruzione di Monte Cerrone, danneggerebbe l’intera zona appenninica circostante, svalutando le componenti ambientali e paesaggistiche di questo luogo. Numerosi studi, inoltre, evidenziano l’impatto negativo sulla presenza dell’avifauna, tenuto conto che queste aree sono tra le più importanti tra le zone di protezione faunistica appenninica sia sul versante valtiberino che adriatico. Dal punto di vista geologico, infine, risultano assenti tutti gli elementi propedeutici ed indispensabili alla caratterizzazione e al dimensionamento del progetto ed in particolare le indagini geologiche e sismiche, le verifiche di stabilità dei fronti di scavo e dei riporti, la caratterizzazione delle aree in dissesto, la progettazione dei consolidamenti e le sistemazioni

L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha riassunto i passaggi tecnici e partecipativi che hanno portato ad assumere questa decisione mentre Marco Gasperi, capogruppo M5S (foto a destra), pur essendo contrario al parco, ha sollevato rilievi sul dispositivo “che legava il pronunciamento del Consiglio comunale al parere di un organismo tecnico e non di un organismo rappresentativo come la Commissione Assetto del territorio”.

Il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini (foto a sinistra), ha precisato di “essere un fautore delle energie alternative ma andando a vedere la mappatura dei siti non tutti sono adatti e Cima Le Fienaie non lo è anche in considerazione del volume degli impianti previsti nel progetto”.

No anche dalla Lega Nord, con il capogruppo Riccardo Augusto Marchetti che ha parlato dell’eolico come “energia integrativa e non alternativa. Siamo contrari”.

Tutelare il nostro paesaggio contro saccheggio del territorio è doveroso – ha detto Vittorio Morani, capogruppo Psi (foto a sinistra) – oltre alle pale, sono incompatibili con il contesto molte opere accessorie (strade, cabine, piazzole, consumo di territorio). Non ci sarà, da questo impianto, con torri alte tre volte la torre civica, nessun ritorno di occupazione né benefici per la popolazione. Preferisco le energie alternative per l’autoconsumo con piccoli impianti domestici”.

Per Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme “c’è sicuramente la questione dell’impatto paesaggistico: il crinale dell’Appennino è il nostro skyline, un bene da salvaguardare. Non è una scelta facile capire se sia più importante l’energia pulita a bassi costi o salvaguardare il paesaggio. La cosa che in commissione mi ha stupito molto e che si è dichiarato a favore anche il presidente dell’Agenzia Utopie concrete Karl Ludwig Schibel. Per la trasparenza dichiaro che tra i progettisti c’è anche un appartenente alla nostra lista civica. Non voto a favore anche per come la Giunta ha presentato il parere, non lasciando libertà di giudizio al consiglio, il quale deve conformarsi alla dichiarazione di un organismo subordinato”.

Vincenzo Bucci, consigliere di Castello Cambia, si è astenuto sulla parte tecnica: “E’ un elemento interessante ma legato alla parte di incentivazione del sistema di produzione piuttosto che di vera produzione di energia. Fino a quando c’è l’incentivo, io anteporrei l’aspetto faunistico su quello produttivo e paesaggistico. Forse dovremmo approfondire ancora il tema”.

Per Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia: “A me di Trump terrorizza che voglia cancellare alcuni impegni ambientali dell’America. Le energie alternative sono una via obbligata. Il problema è che la pale eoliche rappresentano un classico della sindrome Nimby, not in my back yard, non nel mio giardino. Dichiariamo allora che di energia eolica non ne facciamo nel Comune di Città di Castello”.

Il problema, per Luciano Tavernelli, consigliere del Pd, “è la mappa dei venti. Le pale eoliche funzionano con velocità del vento da noi non riscontrata. Da qui l’enorme altezza e grandezza dell’impianto. Perché costruire un impianto eolico dove non c’è il vento? Noi siamo per utilizzare le pale e per forme alternative di energia come ad esempio una centrale idroelettrica sul Tevere. Inoltre le popolazioni dovrebbero avere dei vantaggi almeno nell’ordine del 25% dell’energia non del 2 prospettato dal progetto del parco Cima Le fienaie. Sul metodo, al di là del dettaglio, il documento che produrremo agli enti superiori è licenziato dal consiglio e questo è sufficiente”.

Giovanni Procelli, capogruppo La Sinistra ha sostenuto di aver voluto votare “a favore dell’installazione, però le dimensioni sono troppo grandi. Inoltre non ci sono indicazioni sulla destinazione dell’energia prodotta. Rimangono dubbi anche sulla scelta del luogo e mancano certezze sullo smaltimento”.