Foligno

Parco della scienza, la Regione lo esclude dalla lista per il Recovery Fund

Vision, il Parco delle Scienze e delle Arti, non entra nella lista della Regione in vista del Recovery Fund. Nonostante fosse stato indicato dal Comune tra le priorità, la Regione non lo ha preso in considerazione.


Ecco i progetti del Recovery Plan per l’Umbria: il piano da 3 miliardi


La protesta

Sul piede di guerra i consiglieri regionali di minoranza: “Inserire il progetto del Parco della Scienza dell’ex zuccherificio di Foligno all’interno del Pnrr”. È quanto dichiara il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico) annunciando la presentazione di una interrogazione.  “Con questo atto – spiega Fora si chiede di conoscere se la Giunta ha avviato una interlocuzione con il Comune di Foligno per l’individuazione delle azioni da selezionare nell’ambito degli assi di intervento e dei progetti da presentare al Governo finanziabili attraverso il Next Generation EU. Vorremmo sapere se e quali priorità sono state segnalate dal Comune di Foligno. E in particolare se la Giunta non ritenga prioritario il progetto di recupero dell’area ex-zuccherificio ‘Parco delle scienze e delle arti: Vision, lo sguardo dell’uomo sulla Natura’. Un progetto che sarebbe da estrapolare dal dossier composto da otto fascicoli trasmesso dal sindaco di Foligno. L’Esecutivo dovrebbe attivarsi subito con l’Amministrazione folignate, con la proprietà privata, con le forze sociali e produttive del territorio per valutare gli estremi di collaborazione per un intervento sinergico che possa dare concreta attuazione a quella che per ora è un’ottima suggestione, ma che rischia di rimanere tale”

“Un danno per la città”

L’assenza di ‘Vision – Parco della scienza’ di Foligno dai progetti del Recovery Fund è un errore grave, che la comunità folignate, che rappresenta la terza città dell’Umbria, pagherà a lungo”. Così il capogruppo del Partito democratico all’Assemblea legislativa, Tommaso Bori, commentando “l’esclusione del progetto del Parco della scienza dal Piano per il Recovery Fund presentato dalla Regione al Governo”. “Il progetto di Vision – spiega Boriè un esempio di grande valore, finanziato da un bando del ministero dell’Istruzione e realizzato da 22 scienziati di fama internazionale. Un progetto fatto di laboratori e nuovi spazi che diventeranno un’attrazione a livello nazionale. Il centro Italia infatti non dispone di una realtà simile e la struttura servirebbe anche per rinnovare un’area in degrado da quasi quarant’anni, valorizzando il centro storico e l’Umbria intera”. “L’assenza del Parco della Scienza dal piano per il Recovery fund della Regione Umbria – prosegue Tommaso Boriè l’emblema di un metodo sbagliato che ha caratterizzato la redazione di questo importantissimo piano. Un documento dal quale doveva passare il rilancio dell’Umbria per i prossimi anni e che invece, a quanto pare, privilegia alcune aree piuttosto che altre, non assegnando, se non in maniera residuale, interventi qualificanti ad aree come il Folignate e lo Spoletino, un’area che supera i 100mila abitanti e che non otterrà alcun beneficio da queste risorse”.

Il centrosinistra locale

La Giunta Regionale – dicono i gruppi di centrosinstra ha dimenticato alcune aree dell’Umbria, come Foligno, Spoleto e la Valnerina. Per quanto riguarda la nostra città, nessun progetto che possa aiutare la ripresa e un nuovo ruolo per questo territorio ha trovato spazio nel documento, che la presidente Tesei dichiara di “aver condiviso con i territori”. Appare evidente che il centrodestra umbro abbia deciso di penalizzare questa parte della Valle Umbra e la Valnerina, rinunciando completamente al principio dello spirito comunitario regionale. Primo fra tutti è stato escluso il progetto del Parco della Scienza da realizzare a Foligno. Tale decisione scellerata dimostra sia la volontà della Giunta Regionale di mortificare la nostra città, che l’ininfluenza politica ed istituzionale del Sindaco di Foligno e della sua Giunta“.

“Il Vision è il primo pilastro per il rilancio”

Il Vision poteva rappresentare per la nostra città il primo pilastro su cui basare il rilancio economico e sociale: attrattività architettonica, artistica e scientifica; 40 operatori assunti; centinaia di migliaia di visitatori; qualificazione dell’offerta formativa comunale e regionale; importante indotto economico. Il progetto, redatto da 22 scienziati di fama internazionale, era stato finanziato in parte dal MIUR ed in parte dal Comune di Foligno negli anni 2013/15. Sarebbe diventato l’unica struttura del genere in tutto il centro Italia, dando impulso alla rinascita del centro storico cittadino, nonché del tessuto ricettivo e commerciale folignate e regionale.
È ingiusto ed iniquo che ad un territorio vasto, con gravi problemi economici, non sia stata data nessuna opportunità di ripresa grazie ai fondi del Recovery Plan. L’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto rappresentare con convinzione e sostenere un progetto che avrebbe anche ridisegnato la fisionomia della nostra città. In realtà, al di là di comportamenti di facciata, tesi unicamente a fingere di interessarsi del futuro di Foligno, per il resto il Sindaco, la sua Giunta e le forze politiche di maggioranza non hanno concluso nulla. Anzi, con la consueta arroganza e pressappochismo, hanno reso vano ogni tentativo portato avanti dalla coalizione di centrosinistra nel costruire una proposta condivisa tra le forze politiche, economiche e sociali cittadine, che ben altro peso avrebbe avuto sui tavoli regionali. Foligno non può perdere così la grande occasione del Recovery Plan e il suo Sindaco né è il principale responsabile“.