Non finisce di sorprendere (in negativo) la struttura a pochi passi dal centro di Gubbio | Il parcheggio (incompleto dal 2016), oltre ai suoi annosi problemi, è ormai diventato rifugio per i consumatori di droghe
Parcheggio di San Pietro, il degrado continua. Passano gli anni ma questa struttura a pochi passi dal centro storico di Gubbio, ancora incompiuta (agibile solo un piano su tre), continua a riservare sorprese, purtroppo tutte negative.
Oltre all’evidente stato di abbandono e incuria, infatti, con numerose infiltrazioni, scritte volgari (e pure esoteriche), rampe di scale al buio e l’ascensore che funziona a singhiozzo (sopratutto quello che porta in via Boncompagni), il parcheggio coperto è diventato anche “rifugio” per consumatori di droghe.
Negli ultimi giorni sono stati ritrovati diversi oggetti per l’uso di sostanze stupefacenti, da singoli aghi a siringhe “nascoste” nelle fessure dei muri. Ma a sconcertante è stata persino la presenza – sulla rampa di scale che porta in via Fonte Avellana – di un cucchiaio da cucina piegato (sui bordi ancora sporco di materiale bianco), usato probabilmente per sciogliere il crack.
Un segnale sicuramente tutt’altro che incoraggiante, dato che da qui passano famiglie con bambini, turisti e anziani per dirigersi nel cuore di una delle città medievali più belle del mondo. Da sottolineare che in varie zone del parcheggio è numerosa la presenza di vari rifiuti ma anche di preservativi usati ed escrementi.
Va ricordato che l’iter progettuale ed esecutivo del parcheggio di San Pietro, partito con l’inizio lavori nel 2003, ha attraversato fasi complesse e difficili con l’avvicendarsi di varie imprese che hanno sofferto dal punto di vista economico fino al fallimento, comportando modifiche anche determinanti come la clausola di utilizzo dei box auto, da affitto pluriennale ad attuale acquisto. Oltre ai numerosi atti vandalici e problemi sopraelencati seguiti alla sua “inaugurazione” nel 2016 (con i primi 110 posti auto), l’amministrazione è tuttora impegnata nella contrazione di un mutuo di 2,5 milioni di euro per l’ultimazione del progetto.