Il presidente Fabio Paparelli seduto a pranzo in un locale del centro insieme a una sindaca ha fatto subito scattare ipotesi di manovre politiche nel centrosinistra. Perché la sindaca in questione è tra i protagonisti del dibattito politico in vista del voto alle regionali del 27 ottobre.
Paparelli ha infatti partecipato ad un pranzo di lavoro, per questioni amministrative, insieme a Stefania Proietti, sindaco di Assisi. Un tavolo che non è passato inosservato, soprattutto perché a pochi giorni dall’assemblea costituente dell’Umbria dei Territori da cui è arrivato uno stop al candidato degli altri civici, Andrea Fora.
Stefania Proietti, dopo la vittoria del 2016 che ha consentito al centrosinistra di trionfare nella città Serafica (complice anche la guerra fratricida nel centrodestra) è tra gli animatori, insieme al tuderte Floriano Pizzichini, del progetto Umbria dei Territori, che da rete informale delle esperienze civiche delle varie città umbre da sabato si appresta a diventare un vero e proprio soggetto politico con vista sulle regionali. Ed oltre ad essere tra i promotori, Stefania Proietti è stata in queste settimane indicata come possibile candidato presidente della regione che Udt potrebbe proporre agli alleati dello schieramento di centrosinistra che si va faticosamente definendo.
Paparelli, che al congresso regionale del Pd, lo scorso dicembre, ha sostenuto Verini schierandosi, tra i pochi in Regione, contro l’asse Bocci-Marini, da quando ha assunto la guida di Palazzo Donini a seguito delle dimissioni di Catiuscia Marini, è intenzionato a svolgere un ruolo politico, non limitandosi alla (pur necessaria) mera gestione amministrativa dell’ente.
Altri sindaci di centrosinistra appoggiano invece Andrea Fora, ritenuto l’unico che può fermare, sostenuto da un’ampia coalizione civica e politica, la destra nella sua corsa verso Palazzo Donini.
Molto forte il sostegno che arriva dal Trasimeno. A Castiglione del lago, spinge il presidente di Confcooperative Umbria la lista civica ‘Burico 2019″, che presto sarà soggetto politico. Con il 16,53% di voti catalizzati in soli 40 giorni di campagna elettorale grazie a proposte concrete e comunicazione chiara, la lista sostiene Fora.
“Le liste civiche – spiegano – nascono per rappresentare istanze dirette dei cittadini. Nel panorama umbro vediamo affacciarsi due progetti che speravamo uniti nei contenuti. Da un parte Umbria dei Territori dall’altra il Cantiere Civico con crescente appoggio sul nome di Fora. Cosa ci piace: ci piace che il primo approccio di Cantiere Civico, per altro direttamente effettuato dal candidato in pectore, sia stato quello di chiederci di dare il nostro contributo al programma e di ragionare assieme sui contenuti regionali e dell’area del Trasimeno. Cosa non ci piace : dichiarazioni bellicose come quelle lette sul comunicato in vista dell’appuntamento di sabato scorso di Umbria dei territori. Non ci piace per due motivi: perché in prima linea non devono esserci amministratori locali dato che abbiamo bisogno di loro nei territori ; non ci piace perché la decantata apertura mal si concilia con frasi che citiamo testualmente “rinviando al mittente ogni misero tentativo di mettere un freno ad una grande alleanza”. Quello che leggiamo tra le righe da chiusure di questo tipo, al di là delle dichiarazioni, sembra più vicino alla vecchia logica di rivendicare un ruolo ed un peso specifico da spendere in future contrattazioni. Questo non è il ‘modello Castiglione’. Ci auguriamo che Umbria dei Territori abbandoni i toni perentori e ragioni sui contenuti dando da subito il suo apporto senza proclami di posizione e ragionando su contenuti di coalizione, come per altro ben dichiara il prof. Luca Ferrucci. Leggiamo, a tale proposito, alcune critiche sul fatto che ci sia un nome di sintesi come quello di Fora; crediamo che sia un “non problema” . Dato il modello elettorale umbro, non c’è altro modo che stare assieme. Servono contenuti, vero, ma serve anche chi possa portare a sintesi così tanti movimenti che altrimenti rischiano di non organizzarsi in così poco tempo. È per questo che apprezziamo il fatto che Fora voglia provare a fare la sintesi tra le anime che stanno nascendo“.
Insomma, come per il “modello Burico”, intorno ad Andrea Fora si può replicare un progetto vincente.