Lu. Bi.
“La dignità di portare a casa il pane, questo è il lavoro” – con queste parole Papa Francesco ha salutato i 7500 ternani che questa mattina sono stati in pellegrinaggio a San Pietro in occasione dei 130 anni delle acciaierie. Operai, studenti, lavoratori, gente comune, una folla entusiasta ha regalato l'abbraccio al Santo Padre che ha esordito in sala Nervi dicendo: “Mi hanno detto che alcuni di voi hanno perso l'abitudine a pregare, ma io vedo che avete tutte facce buone. L'occasione dei 130 anni dalla fondazione delle acciaierie è il momento per ricorda il simbolo delle capacità di operai che hanno reso celebre questo stabilimento”. Papa Francesco ha poi ringraziato il vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, monsignor Ernesto Vecchi: “Voglio ringraziare il vescovo per il lavoro che svolge per la Chiesa nella diocesi di Terni-Narni-Amelia”.
“Con questa occasione voglio anche salutare tutte le aziende che si trovano sul vostro territorio – continua Papa Francesco – e più in generale a tutto il mondo del lavoro. Di fronte all'attuale crisi e al travaglio che attraversa tutta l'economia occorre riaffermare che il lavoro è una realtà essenziale per la società, per le famiglie e per i figli. Il lavoro infatti riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità. I valori primari del lavoro realizzano quelli della persona umana perché la realizzano come tale, con le sue capacità intellettive, creative e manuali. Il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l'uomo e la sua dignità, perché la dignità dell'uomo è collegata al lavoro”.
“Penso ai tanti giovani oggi disoccupati che scivolano pericolosamente nell'apatia – continua il Papa – e che cosa possiamo dire del gravissimo problema della disoccupazione che investe tutti i paesi europei? È la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo che si chiama denaro.
I diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un'impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà; questa parola in questo momento rischia di essere esclusa dal dizionario, come fosse una parolaccia. Questo sistema non vuole bene a questa parola.
Il lavoro è un bene di tutti, deve essere a disposizione di tutti e qualsiasi grado di disoccupazione e di difficoltà richiede di essere superato con gli strumenti della creatività e la solidarietà”.
“Cari fratelli e sorelle – conclude Papa Francesco – non smettete mai di sperare in un futuro migliore, non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo, se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno al centro la persona umana con la sua dignità, con la solidarietà e i valori ispirati al vangelo si potrà uscire dalla palude dell'attuale crisi economica”.
Il Santo Padre ha poi concluso l'incontro con la comunità ternana invocando la benedizione della Madonna, soprattutto sul mondo del lavoro.
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(Si ringrazia la dott. Giorgia Valsenti per la collaborazione)