Categorie: Cronaca Spoleto

“Papà mi ferisce con posate infuocate”, denuncia choc di un 14enne ai CC / Gip ammette incidente probatorio

Jacopo Brugalossi

Una brutta storia di presunti maltrattamenti in famiglia, denunciata ai Carabinieri da un ragazzino di 14 anni che nell’ottobre del 2011 si presentò spontaneamente in caserma raccontando che il padre era solito colpirlo con forchette e coltelli arroventati, e una volta gli avrebbe anche lanciato addosso una pentola d’acqua bollente ferendolo alla spalla. Il minore fu immediatamente trasferito in una residenza protetta, dove si trova tuttora sotto la tutela legale dell’assessore ai servizi sociali del Comune di Spoleto Battistina Vargiu. Piuttosto complessa la situazione familiare del ragazzo, che da bambino viveva in Marocco con la madre naturale. Tornò a Spoleto solo dopo la morte di quest’ultima, ritrovando il padre, una donna con la quale nel frattempo si era accompagnato e un fratellastro di tre anni.

L’udienza preliminare – La vicenda è approdata nelle aule di giustizia del tribunale di Spoleto e, parallelamente, in quello dei minori, che ha svolto indagini anche sul secondo figlio dell’uomo senza però riscontrare, a quanto sembra, alcuna anomalia. Nei giorni scorsi si è tenuta davanti al Gip Daniela Caramico D’Auria l’udienza preliminare, in cui è stato ammesso l’incidente probatorio e disposto un rinvio per dare modo alle parti di esaminare le prove.

Le incongruenze – Una svolta rispetto all’udienza dello scorso febbraio, quando il giudice aveva rigettato la richiesta per le troppe incongruenze presenti nel racconto del giovane. Se infatti, da un lato, i segni sul corpo potrebbero essere compatibili con ferite inferte per mezzo di posate arroventate (aspetto comunque ancora da dimostrare), la cicatrice alla spalla sarebbe invece il frutto di un incidente in bicicletta risalente ai tempi del Marocco. Alcuni particolari raccontati di fronte al giudice, inoltre, sarebbero parzialmente discordanti con quanto dichiarato ai Carabinieri in fase di denuncia. Il ragazzo, infine, avrebbe dato l’impressione di covare astio più nei confronti della matrigna che del padre.

Respinte le accuse – La nuova realtà familiare in cui si trovò catapultato dopo la morte della madre, con un'altra donna e un bambino piccolo a fianco del padre, potrebbe certamente aver contribuito a destabilizzarlo. Non resta che attendere i prossimi sviluppi della vicenda, comunque molto delicata. Il padre, difeso dall’avvocato Fabrizio Gentili del foro di Spoleto, ha sempre respinto ogni addebito.

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