Ale.Chi.
“Se chiedi a un italiano cosa ha fatto il giorno X dell'anno Y nessuno saprà risponderti con precisione. Ma se gli chiedi dov'era e cosa faceva nei giorni del Mundial di Spagna tutti sapranno raccontarti nei dettagli la loro storia”. Queste le parole con cui Paolo Rossi, campione del mondo della Nazionale Italiana di calcio del 1982 e grande calciatore, ricorda quel 5 luglio di 30 anni fa. L'ex attaccante è stato a Perugia oggi pomeriggio per la presentazione del suo libro “1982, il mio mitico mondiale”: un racconto che tiene in sè le memorie di un atleta che ha giocato il calcio, quello vero, arrivando a sconfiggere il favorito Brasile. Un libro, edito da Kowalsky, Feltrinelli, scritto insieme alla moglie, la giornalista Federica Cappelletti, mentre lei era incinta: è arrivato in edicola il 9 maggio, ed ha già avuto un grande successo. A raccontare la sua storia, al Mercato Coperto, c'erano con lui il vicesindaco di Perugia Nilo Arcudi ed il giornalista Mario Mariano, legato al calciatore anche da un profondo rapporto di amicizia oltre che di professionalità. Presenti anche tanti tifosi, ammiratori e personaggi importanti legati al mondo del calcio. Un pensiero è naturalmente andato a Christian Obodo, il calciatore del Lecce scoperto dal Perugia nel 2001, rapito oggi in NIgeria.
Il Pablito Mundial – Rossi trionfò con la nazionale di Bearzot 30 anni fa, dopo uno stop impostogli dallo scandalo scoppiato sul calcio scommesse due anni prima. Nel suo cuore c'erano timore e paura, condivisi con la sua famiglia, e con il padre, sempre schierato al fianco del figlio. Nella stagione '79-'80, Pablito (questo il nome che si guadagnò durante i mondiali di Spagna) aveva giocato per il Perugia: qui non fu accolto con grande entusiasmo, lui che si era guadagnato la notorietà con la Juventus. Un carico di responsabilità troppo alto per la squadra umbra: per averlo, la società aprì un primo leasing, si lanciò nel mondo della pubblicità con la Pasta Ponte come sponsor. Poi la scure dello scandalo: Rossi ne fu travolto ingiustamente, e il suo libro vuole essere una sorta di riscatto, non solo un modo di raccontarsi in quei giorni, dal ritiro di Alassio all'emozionante vittoria contro la Germania.
“Il mitico mondiale dell'82” – “Sono passati trent'anni da quando Paolo Rossi ha liquidato il Brasile al Mondiale di Spagna e nel Paese dei pentacampeào (cinque volte campioni di calcio) lo shock continua. Sicuramente né Rossi, né i suoi compagni della Nazionale allenata da Enzo Bearzot, immaginavano il peso delle conseguenze di quel 3-2 allo Stadio Sarrià di Barcellona quel pomeriggio del 5 luglio 1982”. Così Chico Maia, giornalista brasiliano, ricorda Pablito, nel suo racconto incluso nel libro di Rossi. Tra i personaggi di questa splendida storia tricolore anche Pertini e Bearzot, già famosi nei tanti filmati dell'epoca; ma anche gli altri giocatori, gli stessi che sfondarono la difesa del Brasile di Falcao, Socrates e Zico, insieme al capocannoniere Pablito, che segnò ben tre gol in quella finale. Una storia che non è fatta solo di calcio, ma anche di passione e di profonda umanità.
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