Perugia

Paolo Conte chiude stasera il primo weekend delle stelle di Umbria Jazz 2019

Dopo le esibizioni di Alex Britti e Max Gazzè e quella di Diana Krall e Allan Harris, questa sera l’Arena Santa Giuliana è tutta per Paolo Conte (ore 21,30). Umbria Jazz 2019 accoglie nel suo cartellone la canzone d’autore italiana di cui l’Avvocato astigiano è da oltre cinquant’anni uno dei più amati e autorevoli interpreti. Alla canzone e ai suoi artisti il festival ha dedicato negli anni grande attenzione, ma a Conte ha riservato uno spazio particolare.

Perché il jazz, per Paolo Conte, è parte imprescindibile di una storia musicale cominciata proprio come pianista e vibrafonista jazz. Perché in molte sue canzoni si sente chiaramente una cultura, un mood (ed una forma) jazz. Perché, soprattutto, del jazz c’è quell’inconfondibile profumo esistenziale, quel retrogusto di malinconica evocazione che ne rappresenta l’anima più autentica e profonda.

I concerti di Paolo Conte non hanno mai tradito le attese di chi sa che con lui le canzoni possono diventare bozzetti poetici racchiusi in un raffinato guscio musicale. Non è un caso quindi che l’autore di Azzurro sia un frequentatore abbastanza assiduo – e molto amato – dei palcoscenici di Umbria Jazz.

L’ultima volta fu nel 2015 con un concerto dedicato al promoter perugino Sergio Piazzoli, suo amico personale e amico di tutti quelli che amano la buona musica (CLICCA QUI).

Ancora prima, nel 2009, sempre all’Arena Santa Giuliana, andò in scena una splendida serata grazie ad una rilettura, con nuove orchestrazioni, delle sue canzoni più celebri e più eseguite. Nel 2001, un altro concerto, ma questa volta la location principale del festival erano i Giardini del Frontone ed i tempi erano quelli di Razmataz, il complesso progetto in cui il disco era la soundtrack di un lavoro multimediale che comprendeva anche una serie di disegni e bozzetti dello stesso Conte (che per l’occasione furono esposti in una mostra dentro la Rocca Paolina).

Per l’esordio bisogna però andare indietro di parecchio, addirittura al 1984, in una situazione assolutamente particolare, quando Conte salì sul palco di Piazza IV Novembre con la Doctor Dixie Jazz Band e alcuni solisti molto speciali: Renzo Arbore, Pupi Avati e Henghel Gualdi (ci doveva essere anche Lucio Dalla, che diede forfait all’ultimo). Un jazz da amatori di talento, nel segno della tradizione. Il 14 e il 15 giugno 2018 Conte ha celebrato con un grande evento i cinquant’anni di Azzurro, il primo brano, interpretato allora da Adriano Celentano, che l’ha portato ad essere conosciuto in Italia e nel mondo. I tour di Paolo Conte di solito contengono poche date, ma tra queste, nel tour 2019, non poteva non esserci Perugia. Naturalmente, con lui ci sarà la fidata Orchestra che riesce a dare il suono più consono.

I numeri di UJ2019

Trecento eventi distribuiti su dieci giorni, per la maggior parte gratuiti; dodici diverse location. Novantacinque band in cartellone con quasi cinquecento musicisti. Tanta musica, ma anche seminari di formazione, un concorso per nuovi talenti, iniziative e laboratori per i bambini, enogastronomia, una mostra fotografica in Galleria, lezioni di ballo swing, dj set.

Sono questi i principali numeri di una edizione che conferma Umbria Jazz tra i maggiori eventi del settore a livello mondiale. Con, in più, la suggestione unica che le deriva dalla sua formula: la magnifica cornice di uno dei centri storici più belli d’Italia in cui ascoltare jazz, e non solo, per dieci giorni ininterrottamente dalla mattina a notte fonda. Perugia non è soltanto un valore aggiunto, ma il principale tratto dell’identità del festival, ovvero il connubio musica-ambiente urbano che è il senso stesso della manifestazione.

Foto repertorio: Tuttoggi.info