Si è svolta nel pomeriggio di ieri la cerimonia di inaugurazione del piano superiore della Residenza Protetta San Sebastiano di Panicale. All’evento erano presenti Giulio Cherubini, Sindaco del Comune di Panicale, Andrea Ferraguzzi, Presidente dell’Istituto S. Sebastiano, Simonetta Simonetti, Direttore del Distretto Trasimeno, Andrea Casciari, Direttore Generale della USL Umbria 1 e Luca Barberini, Assessore alla Salute della Regione Umbria.
“Il piano inaugurato accoglierà ulteriori 10 persone anziane non autosufficienti e consentirà così di prendere in carico complessivamente 28 pazienti. La residenza Protetta San Sebastiano conferma Panicale quale polo di riferimento per l’assistenza agli anziani dell’intera area del Trasimeno – spiega Andrea Casciari, Direttore Generale della Usl Umbria 1 – Il borgo, infatti, ospita anche la residenza protetta “Olindo Brancaleoni”, con altri 30 posti letto e un Centro Diurno che accoglie 10 persone, tutti direttamente gestiti dalla USL e funzionalmente collegati tra di loro e con gli altri servizi territoriali.
Considerati i 58 posti letto delle due Residenze Protette di Panicale e i 78 presenti nelle due strutture private convenzionate di Città della Pieve e Magione, l’offerta complessiva sul territorio del Trasimeno ammonta a 136 posti letto”.
“La definitiva messa a regime della struttura risponde alle esigenze di un territorio con l’età media tra le più alte dell’intera USL – prosegue la Dr.ssa Simonetta Simonetti, Direttore del Distretto del Trasimeno – e potrà favorire anche il rientro nel proprio contesto di vita di persone attualmente inserite in altre analoghe strutture regionali.
Anche se obiettivo prioritario verso le persone anziane disabili, rimane l’intervento al proprio domicilio, l’aumento degli anni vissuti in condizione di non autosufficienza, unitamente alle crescenti difficoltà delle famiglie, ha determinato il progressivo incremento della richiesta di inserimento in residenza protetta”.
Una struttura come quella di Panicale accoglie anziani non autosufficienti, portatori di patologie croniche stabilizzate che non possono essere assistiti al proprio domicilio, offrendo interventi sanitari, socio-assistenziali e riabilitativi. In collaborazione con le famiglie, le Associazioni ed altre risorse del territorio, vengono effettuate, inoltre, attività ludico-ricreative e laboratoriali. Il tutto, finalizzato al mantenimento e, ove possibile, al miglioramento delle capacità residue degli ospiti.