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Panchina Verdi, i premi agli allenatori campioni in campo e fuori

Sono stati consegnati dal gruppo dell’Umbria dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (Aiac) guidata dal presidente Umbria Renato Frizza, i premi della tradizionale Panchina Verde, giunta alla trentesima edizione.

I riconoscimenti sono andati ai tecnici che si sono contraddistinti nelle stagioni 2018/2019, 2019/2020, 2021/2022 e 2022/2023 vincendo i campionati regionali dilettanti, giovanili, di calcio a cinque e del femminile.

Commovente la consegna del premio alla memoria di Paolo Morosi (vinse il campionato di Seconda categoria alla guida del Ripa), che è stato ritirato dalla figlia.

Allenatori da 25 anni

L’iniziativa è stata ospitata al Relais San Clemente di Bosco, dove sono stati premiati anche gli allenatori con più di 25 anni di tesseramento all’Aiac stessa. In questo caso i riconoscimenti sono andati a Gianpiero Ortolani, Sandro Ballarani e Mario Camilli.

Oltre allo stesso Frizza, sono intervenuti anche Pierluigi Vossi, vice presidente nazionale dell’Aiac, Carlo Emili, vice-presidente regionale del Cru della Federcalcio, Nicola Fraschetti, presidente del comitato regionale arbitri dell’Aia-Figc, Antonio Galasso, allenatore Uefa A per ben 14 anni al settore giovanile dell’Empoli ed oggi docente al Settore tecnico della Federcalcio, Corrado Cerullo, delegato regionale della componente dei preparatori atletici nell’Aiac, e Valentina Belia, responsabile regionale Umbria dell’Aiac femminile.

Premio all’allenatore colpito da un genitore

In questa serata è stato anche assegnato il trofeo relativo al “Premio Andrea Antonelli”, per un tecnico distintosi per un episodio di esemplare sportività. In questo caso, dopo il commovente intervento del padre Arnaldo, il riconoscimento è andato a Francesco Latini, che il 18 aprile 2022, alla guida della squadra Esordienti Under 14 della Nuova Accademia Calcio di Terni, impegnata in una gara contro la Polisportiva GDC Ponte di Nona di Roma al Torneo Regins Pasqua Football Cup, per futili motivi legati al match, venne avvicinato dal padre di un giovane calciatore della squadra avversaria, che aveva scavalcato la recinzione e lo aveva colpito con un pugno, facendolo cadere a terra e prendendolo poi a calci, tanto da farlo finire in ospedale. Subito era intervenuto un agente di polizia, libero dal servizio, identificando l’aggressore, poi denunciato e punito con un Daspo di due anni.