Ore decisive per sciogliere il nodo di chi guiderà la Cremonese nella prossima stagione di Serie A. Con le conseguenze dell’effetto domino che la scelta del successore di Pecchia porterà in altre panchine delle categorie inferiori. A cominciare da quella del Perugia, dove siede (con un contratto che due mesi fa è stato prolungato fino al giugno del 2023) Massimiliano Alvini che resta la prima scelta dei grigiorossi, per la stima del ds Giacchetta che ha già lavorato con l’allenatore di Fucecchio.
E questo nonostante nelle ultime ore sia senza contratto Aurelio Andreazzoli, esonerato dall’Empoli nonostante la vittoria del campionato di B due anni fa e la comoda salvezza in A conquistata nell’ultima stagione (a +11 dalla zona retrocessione). Un trattamento che ha amareggiato l’ex tecnico della Roma, che viene sostituito dall’ex tecnico del retrocesso Venezia, Paolo Zanetti, che era stato esonerato in Laguna a quattro giornate dalla fine del campionato.
Ma la Cremonese resta più tentata dal gioco di Massimiliano Alvini, che pure sarebbe un debuttante in A. Da Cremona ridanno in ripresa la trattativa con il tecnico di Fucecchio, che sembrava essersi arenata. E non solo per le pretese economiche del Perugia per liberare il suo allenatore, ancora sotto contratto per un anno.
Il Perugia non vuole restare appeso alle scelte di Alvini e soprattutto della Cremonese. Perché il tecnico, in realtà, ha già scelto: per andare in altre piazze di B resta a Perugia, ma di fronte a una chiamata dalla Serie A è pronto a fare subito le valige. Una decisione comprensibile per un allenatore che ha vissuto gran parte della sua carriera tra i dilettanti e che ora si vede passare davanti l’occasione di confrontarsi con la Serie A. Ma che però ha rotto il feeling con gran parte dei tifosi, amareggiati per quello che considerano un altro tradimento. Anche se molti puntano l’indice anche contro la società e il presidente Santopadre, non in grado di trattenere allenatori e giocatori di peso.
A decidere, dunque, sarà la Cremonese. E lo farà nelle prossime ore.
Il Perugia, che rischia di dover ricominciare tutto da zero, sonda intanto le possibili alternative per la panchina. Alcuni dei profili ricalcano un po’ la scelta fatta lo scorso anno con Alvini. C’è infatti l’interesse per alcuni tecnici che si sono affermati in C, che non hanno grandi pretese economiche e che hanno voglia di venire in B in una piazza dalla grande storia, come quella di Perugia.
Così Aimo Diana, che ha sfiorato di un soffio la promozione diretta in B con la Reggiana. Stefano Vecchi, eliminato ai playoff con la Feralpisalò. E Moreno Longo, quest’anno retrocesso con l’Alessandria che lui stesso aveva portato in B.
Ma si fa strada anche un nome nuovo, questa volta di esperienza. Quello di Fabrizio Castori, che ha militato da protagonista in tutti i campionati, da quelli dilettantistici fino alla Serie B. E con due esperienze in A, non felici, con il Carpi e quest’anno con la Salernitana, culminata con l’esonero.
Ma in Serie B il tecnico di San Severino Marche è considerato una garanzia. Ed è a lui che Giannitti e Santopadre potrebbero affidare una squadra che, almeno per una buona metà, deve essere ricostruita. Sempre che, ovviamente, la Cremonese decida di rinunciare ad Alvini e il tecnico di Fuccecchio e l’Ac Perugia decidano di ritrovano la sintonia dei mesi passati e di proseguire insieme anche nella prossima stagione, nonostante quanto accaduto nei giorni caldi di questo anticipo d’estate.