Il Palio dei Terzieri è stato vinto dal Terziere Casalino dopo una gara emozionante nella quale i tre arcieri di ogni Terziere si sono sfidati nel colpire le sagome di toro fissate sulla pedana rotante. Secondo posto per il Borgo Dentro e coda di classifica per il Castello, che deteneva il Palio dall’edizione 2016.
Una sfida all’ultima freccia, letteralmente, che ha visto gli arcieri dei rossoblu primeggiare in un testa a testa con il Borgo Dentro. Questi i risultati in progressione ottenuti ieri: Castello (capitano Romeo Scargiali con 21 vittorie alle spalle) arcieri Alessandro Tittocchia, Francesco Cesaretti e Matteo Lepri ha ottenuto 81. Borgo dentro (capitano Michele Pulito con 7 vittorie alle spalle) arcieri Gabriele Mezzetti, Matteo Rampi e Roberto Massarelli 108 punti. Casalino (capitano Moreno Ciaccioni con 15 vittorie nel palmares, adesso 16) arcieri Luca Castellani, Roberto Chionne e Alessandro Casucci vittoria con 114 punti.
Ma l’aspetto agonistico quest’anno è stato veramente da fotofinish. I tre arcieri “maremmani” in sequena hanno totalizzato 30, 39 e 45 punti (un totale di 114 appunto), ma il momento di gloria è toccato al più esperto dei tre: Casucci. Perché fino a quel momento il punteggio era in piena parità con gli avversari del Borgo Dentro. E così, sull’attesa dell’ultima scoccata di frecce si è aperta la sfida tra i commentatori del Palio per stabilire se non si sia trattato di un errore di strategia… quello di attendere che fosse Casucci a scoccare mettendo in inferiorità psicologica l’altro arciere… Se ne parlerà probabilmente fino al prossimo anno e chissà per quanto tempo ancora.
Il Palio evoca la tradizione della caccia al toro chianino, tre arcieri per ogni terziere che devono mirare verso una pedana rotante su cui sono posizionate tre sagome di toro, ognuna con i colori del proprio Terziere. Gli arcieri tirano a turno tre frecce, in tre manche, mentre la velocità della rotazione della pedana aumenta. Sempre più difficile, sempre più alto il punteggio che si ottiene colpendo le parti più «pregiate» del toro.
Ha spiegato il sindaco Fausto Scricciolo nei giorni della manifestazione che “solo chi assiste al Palio si rende effettivamente conto di quanto sia unica ed irripetibile questa manifestazione. Non sono frasi di rito. Il carattere, il coinvolgimento, la partecipazione, la qualità, gli spettacoli sono tutti elementi che definiscono un’identità unica”.
La frase scelta per la comunicazione di questa edizione “diventa protagonista” coglie appieno l’essenza di un evento in cui non si riesce a rimanere semplici spettatori. “Tutti vogliono essere parte della festa, in taverna, per le vie della città, durante gli spettacoli. Tutti vogliono indossare i colori dei Terzieri. Tutti diventano pievesi. Ma è sempre doveroso ricordare che tutto questo è possibile grazie all’impegno e al volontariato dei Terzieri”.
Il Palio è considerato un patrimonio di tutti a Città della Pieve e ne è prova l’impegno che aziende private stanno offrendo per la realizzazione delle nuove gradinate del campo dove si svolge la gara. “Senza questo contributo essenziale l’edizione 2017 non avrebbe consentito l’accesso a tutti gli spettatori. Il più grande progetto di “Beni Comuni” mai realizzato in questo territorio non a caso riguarda lo svolgimento del Palio”.