Città di Castello

“Pali neri” lungo E45, Gatticchi “Chiarire se vi siano rischi per la salute”

Tante le polemiche e le perplessità che ha portato con sé, in questi giorni, il nascente progetto ‘Smart Road’ di Anas, con gli ormai famosi “pali neri” installati lungo la E45. Quest’ultimi, sorta di “antenne” wi-fi munite di speciali sensori, una volta attivi avranno la funzione di rilevare e trasmettere agli automobilisti informazioni utili e in tempo reale su traffico, incidenti, cantieri, percorsi alternativi e condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Tra i numerosi dubbi emersi c’è però quello di comprendere “se vi siano rischi per la salute dei cittadini”. A chiederselo è il capogruppo del Pd tifernate Gionata Gatticchi, considerando che “alcune di queste installazioni risultano in adiacenza a private abitazioni e attività che costeggiano la superstrada”.

Finora di questi pali neri ne sono stati installati circa 50 da Città di Castello a Promano ma tra qualche anno ne sorgeranno migliaia lungo l’intera Orte-Mestre (nel tratto umbro si parla di Sansepolcro-Perugia).

In passato – fa sapere il consigliere di maggioranza annunciando un’interrogazione il Comune di Città di Castello, con l’adozione del ‘Piano comunale per installazione impianti di tele-radiocomunicazione’, ha dimostrato sensibilità ed attenzione al tema delle potenziali ricadute sulla salute dei cittadini dall’installazione di simili impianti. Perciò, oltre ad esprimere perplessità sull’utilizzo di importanti risorse per questo tipo di investimento, ritenendo prioritario utilizzare fondi a disposizione per la messa in sicurezza del manto stradale, l’interrogazione servirà per far chiarezza sulla tipologia di emissioni generate dal sistema smart road e la loro compatibilità con il regolamento comunale, sulle potenziali ricadute alla salute delle persone e se è stata rispettata la distanza minima dalle case”.

Il progetto di Anas, orientato al miglioramento della sicurezza stradale – secondo quanto dichiarato dall’azienda – si basa su una complessa piattaforma digitale che si articola sulla rete stradale come un ‘sistema nervoso’ con il supporto delle tecnologie quali IoT (Internet of Things), AI (Artificial Intelligence), Big Data e sensoristica avanzata attraverso lo sviluppo della rete di banda ultra larga nazionale.

Attualmente è in corso una prima fase sperimentale avviata anche grazie a contributi europei. Questo primo step non riguarda solo la E45 ma anche altri importanti assi strategici del Paese: in Veneto la statale 51 “di Alemagna”; nel Lazio le autostrade A90 ‘Grande Raccordo Anulare di Roma’ e A91 ‘Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino’; la A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’; in Sicilia la Tangenziale di Catania e la A19 ‘Autostrada Palermo-Catania. Va detto però l’intero programma mira alla trasformazione digitale della rete per 6.700 chilometri di strade entro il 2032...