Assisi

In palestra durante l’orario di lavoro | Licenziata in tronco

Licenziata in tronco e senza preavviso. Così il Comune di Assisi si è mosso in tempi record nei confronti della dipendente dell’ufficio turismo indagata per truffa e falso perché, secondo la ricostruzione accusatoria, andava in palestra nell’orario in cui invece si sarebbe dovuta trovare al lavoro. Lo ha reso noto la stessa amministrazione guidata dal sindaco Stefania Proietti che, ha annunciato, contestualmente, anche la sospensione facoltativa del vigile urbano della stessa amministrazione che era stato arrestato (ai domiciliari) perché intascava i soldi delle multe.

“L’atteggiamento fermo e intransigente dell’Amministrazione Comunale nei confronti di entrambi – si legge nella nota dell’Ente – è stato deciso per rispettare le norme, e per adempiere al dovere civico, in un momento di disoccupazione giovanile e di crisi economica, di ricordare, a chi ha avuto il privilegio di assumere un incarico nella pubblica amministrazione, che questo comporta dei doveri ineludibili prima ancora che dei diritti. E il disprezzo di questi doveri, in presenza di comportamenti gravi e inqualificabili, non può che essere sanzionato con il massimo rigore”.
La dipendente dell’ufficio turismo quindi, in virtù della legge Madia è stata rimossa dal suo posto di lavoro, anche se per lei l’inchiesta è ancora in fase di indagine preliminare, per il vigile invece ( che in sede di interrogatorio di garanzia aveva ammesso i suoi addebiti spiegando che aveva dei debiti di gioco) il Comune ha disposto la sospensione facoltativa e ha rinviato la decisione sul provvedimento disciplinare all’esito del processo penale. Il motivo, come spiega lo stesso ente nella nota, è che il suo procedimento è antecedente ai decreti attuativi della riforma Madia. Per lui quindi, che è tornato in libertà dopo la decorrenza dei termini della custodia cautelare, la procura della Repubblica di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio e il 30enne, assistito dall’avvocato Luigi Niccacci, starebbe cercando di patteggiare una pena per chiudere velocemente il profilo penale della vicenda.