Sta facendo il giro dell’Umbria la lettura della sentenza pronunciata dal Tribunale di Spoleto che ha decretato la demolizione parziale del palazzo della Posterna e condannato tecnici del Comune, progettisti e responsabili della azienda costruttrice. In Aula erano presenti anche alcuni degli acquirenti degli immobili, alcuni dei quali sono scoppiati in lacrime. “E’ finita, quello che doveva diventare il mio sogno si è trasformato in un incubo” ha detto una signora con le mani a mascherare il volto per non mostrare il proprio dolore.
La notizia è destinata a creare un vero clamore e non solo a Spoleto (il ‘caso’ fu portato alla ribalta da una trasmissione de Le Iene – clicca qui).
Accogliendo le tesi della accusa, infatti, la sentenza odierna sembra comunque diventare un precedente di non poco conto per molte altre costruzioni realizzate e in fase di realizzazione su tutta la Regione in base ai criteri del Piano Attuativo Regionale.
Per questo il geometra Rodolfo Valentini, responsabile della “Madonna delle Grazie Srl”, la società che ha costruito il palazzo, già a novembre scorso aveva presentato un esposto nei confronti di un’altra società che sta realizzando un edificio a ridosso delle mura urbiche perché le relative concessioni sarebbero state rilasciate usando gli stessi criteri di calcolo adottati per la Posterna.
Preoccupazione per gli effetti della sentenza anche in Comune. Pochi minuti fa il sindaco Daniele Benedetti ha fatto diramare una nota alla stampa: “Appresa la notizia della sentenza di primo grado, esprimo preoccupazione per ciò che la stessa rappresenta in termini di ricadute sulla città. L’Amministrazione comunale, in attesa di conoscere le motivazioni della decisione di primo grado, che verosimilmente si apprenderanno entro 90 giorni, si rimette con fiducia alla decisione finale della Magistratura restando in attesa della sentenza definitiva”.
Le difese sono già sul piede di guerra e il ricorso in appello appare scontato. Per il momento preferiscono non rilasciare dichiarazioni. Parlano invece gli avvocati della azienda costruttrice, Manlio Morcella e Michelangelo Zuccari, che, subito dopo l’udienza, hanno annunciato una riunione per le prossime ore con i loro assistiti. “Di certo prepareremo immediatamente gli atti per una causa danni nei confronti del Comune di Spoleto” dicono a Tuttoggi.info “e in quella sede valuteremo anche la possibilità di dichiarare il fallimento della società. Siamo allibiti dalla sentenza anche in ragione delle risultanze istruttorie tutte a favore della difesa. E siamo sorpresi per il fatto che, ridimensionata la perizia della procura a perizia di parte, il giudice sia arrivato alla decisione senza chiedere una nuova consulenza che risolvesse il dualismo esistente fra i nostri periti e quelli del pm”. “In genere le sentenze vanno commentate dopo aver letto le motivazioni – aggiunge Morcella – ma questa è una decisione abnorme. Confido che il termine di 90 giorni per la deposizione delle motivazioni venga rispettato e magari anche anticipato per consentire alla difesa di promuovere al più presto il ricorso in appello. Non dimentichiamo, infine, che tutta la procedura amministrativa della Regione è ispirata a quei principi che hanno ispirato la costruzione del Palazzo della Posterna. Come di tanti altri edifici sparsi sul territorio umbro… nei giorni prossimi avrete molto da scrivere”.
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