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PALAZZO DELL'ARCONE: SINDACO “STIAMO PENSANDO AD ALTERNATIVE. CI SONO INFILTRAZIONI D'ACQUA”. SOLAI A RISCHIO DI CROLLO. ECCO LA PERIZIA

Sul Palazzo della vergogna, alias Palazzo dell'Arcone, quello che dovrebbe essere invece la bella cartolina della Città del festival, si comincia a far luce. E' stato lo stesso sindaco Daniele Benedetti, intervenuto stamani in conferenza stampa per presentare il nuovo riassetto della macchina burocratica municipale, a rispondere alle domande di alcuni giornalisti che seguono la vicenda dell'edificio di Piazza della Libertà. Il sindaco ha ammesso che la struttura presenta alcuni problemi, sopratutto di “infiltrazioni di acua. Sappiamo bene qual'è la situazione del Palazzo ma ci sono dei problemi che oggettivamente ci fanno dubitare di poter proseguire la pratica avviata con i fondi del Puc2”. A chi gli chiede se ci sono dei problemi di tagli ai finanziamenti Benedetti risponde che “i fondi del Puc2 sono tutti confermati, sono altri i problemi legati all'Agenzia del Demanio”. Di più non dice. E' a questo punto evidente che il problema è tutto nel famoso 'accordo' siglato da Comune e Demanio. Dove, secondo i bene informati, in un primo momento si sarebbe parlato di una cessione all'ente locale a 'sconto affitto' dai lavori. Una richiesta che sarebbe stata annullata nel prosieguo delle trattative: lo Stato, in buona sostanza, pretenderebbe dal Comune l'affitto dei locali destinati ad ospitare i nuovi uffici del Giudice di Pace. E' probabile che, stando così le cose, i fondi di Palazzo dell'Arcone vengano dirottati per la ristrutturazione di Palazzetto Orsini.

Ma non è tutto. Sul sito del Comune è spuntata fuori una sorta di perizia che descrive non solo la storia del Palazzo ma, sopratutto, il suo stato di conservazione. Nel leggere la scheda si scopre così che la struttura “…prima di passare al Demanio, fù di proprietà degli Ancajani e faceva parte del vasto complesso di proprietà della famiglia affacciate sulla piazza che la rendevano quasi una corte privata…. come appare oggi è il risultato di trasformazioni avvenute intorno al 1860… il passaggio della traversa su Corso Mazzini comportò l'allargamento della carreggiata e quindi la demolizione della porzione di fabbricato più avanzata sulla strada e della torre….”.

Ma è nel leggere le righe sottostanti che si avverte un brivido lungo la schiena: “…dal sopralluogo non si evidenziano cedimenti fondali, sono invece evidenti situazioni critiche del solaio di copertura ed intermedi. La facciata su corso Mazzini presenta segni di rotazione, con distacco dalle murature portanti con scarso ammorsamento…. L'intervento da fare riguarda il consolidamento e la ri-funzionalizzazione del Progetto. I lavori sono: lavori di consolidamento della scala, consolidamento dei solai intermedi, rifacimento della copertura, miglioramento della continuità strutturale della facciata con legature localizzate, catene ed interventi scuci-cuci, …”

Insomma tetto e solai intermedi sarebbero a rischio di crollo. Con buona pace anche per quegli affittuari che di recente hanno preso in affitto i locali posto al piano strada di Palazzo dell'Arcone. E che forse, forse, non sanno neanche di quale spada di damocle, pardon calcinacci, ci sia, letteralmente parlando, sopra la loro testa e quella degli altrettanto ignari clienti.

Benedetti ha assicurato che i dirigenti comunali stanno verificando ogni possibile iniziativa atta ad ottenere il recupero dell'edificio. Non è da escludersi anche una azione di forza nei confronti del Demanio. Perchè a questo punto non è solo un problema di danno all'immagine della città ma un ben più preoccupante problema di sicurezza.

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